Basket Serie A, il punto sul mercato di Milano, Varese e Cantù

Come i tre club lombardi si stanno preparando alla prossima stagione

MILANO – Vediamo un pò il punto sul mercato estivo di Milano, Cantù e Varese cercando di capire cosa serve al momento per completare i vari roster per la stagione 2018/19.

Milano la fa da padrona, come ovvio che sia, con un budget che in serie A al momento è pressoché inavvicinabile per chiunque, mentre Varese a nostro giudizio ha operato bene tenendo la base solida di giocatori della scorsa stagione con ritocchi importanti di qualità.

Discorso a parte merita Cantù che sembra oggettivamente in difficoltà a reperire sul mercato prospetti interessanti dopo alcune partenze importanti allenatore compreso.

Ma andiamo in ordine:

MILANO, come già accennato in altri articoli precedenti, vuole essere protagonista anche in Europa. Gli acquisti di spessore lo testimoniano in pieno, Burns e Della Valle già protagonisti nel nostro campionato offriranno più soluzioni a coach Pianigiani, ma Nedovic, James e Brooks daranno quello spessore che a livello continentale fa la differenza, non tanto dal punto di vista tecnico ma in termini di leadership, fisicità e intensità di gioco.

Atleti abituati a giocare un livello di pallacanestro molto alto elemento imprescindibile in Eurolega dove si gioca praticamente 2 volte a settimana. I prospetti voluti dall’ex coach senese sono più propensi a giocare in un “sistema” accettando determinate regole all’intero del gruppo..cosa che si faceva fatica a far capire ai vari Theodore e Guedelock.

VARESE porta avanti un progetto iniziato con l’avvento di Caja ed a nostro avviso sta operando sul mercato con estrema intelligenza e lungimiranza continuando con la base di giocatori che lo scorso anno l’hanno portata dal bassifondo della classifica fino ai play off.

L’ultimo acquisto Scrubb va proprio in questa direzione: acquisti mirati ad innalzare il tasso tecnico in una struttura con dinamiche di gioco già assimilate che porteranno i biancorossi ad avere già un amalgama di squadra con vantaggi non indiffrenti nella prima parte della stagione.

CANTÙ è un pò, come lo scorso anno, in perenne ritardo: sono andati via già diversi elementi importanti tra cui Burns e Smith, ma quello più importante e che in tanti sottavalutano è la partenza di coach Sodini.

L’allenatore toscano la scorsa stagione si è visto catapultato in serie A e con una squadra a nostro avviso costruita male è riuscito a plasmare un gruppo di giocatori da playground, dandogli una precisa identità e filosofia di gioco.

Cosa non da poco guardando le caratteristiche del roster che aveva a disposizione, portando Cantù ai playoff a discapito di altre squadre con roster sicuramente più di qualità e quantità.

l momento sembra Rotnei Clarke il play che dovrebbe sostituire Smith, classe 1989 attualmente in forza a Pesaro dove ha disputato due ottime stagioni rispettivamente 20 e 17 punti di media che hanno contribuito alle non facili permanenze nella massima serie del club marchigiano.

Ma è sicuramente sotto canestro dove c’è bisogno di nuova linfa: dopo la partenza di Burns capace di ricoprire i ruoli di 3 e 4 e di un elemento di giocare centro con tanti minuti nelle gambe, visti i continui acciacchi di Crosariol la scorsa stagione.

Gianluca Cennamo