La Campionessa d’Europa Benedetta Sartori si racconta a SportLegnano foto

Alla scoperta della centrale legnanese dell’UYBA

LEGNANOBenedetta Sartori, nata il 14 aprile 2001 a Milano, ma legnanese DOC, gioca come centrale nell’Under18 dell’UYBA, che partecipa anche al campionato di Serie B2. Non è però una giocatrice qualunque, bensì un grande prospetto del volley italiano, punto fermo della Nazionale, con la quale ha trionfato ai recenti Europei Under19 in Albania.

Gentilissima e molto disponibile, si è prestata sorridente per un’intervista a fine allenamento, parlando fin da subito con grande entusiasmo.

Come hai iniziato a giocare a pallavolo?
Ci giocavano già le mie sorelle, io ero piccola e vedendo loro mi sono appassionata, mi hanno dato la palla in mano, ho iniziato e da quel momento non ho più smesso. Ho cominciato alla FoCoL Legnano, poi sono passata a Busto

Come si conciliano scuola e pallavolo?
Dopo le medie mi sono iscritta al Liceo Scientifico a Legnano, e quel periodo è coinciso anche con il mio arrivo a Busto, due cose molto complicate, per cui ho deciso di intraprendere un’altra strada a livello scolastico. Ora studio scienze umane alle Barbara Melzi, sempre a Legnano. Ovviamente non avevo intenzione di abbandonare la pallavolo, ma sapevo che anche la scuola era importante, quindi ho affrontato il cambiamento e ora sono molto felice

Quanto ti impegna il volley durante la settimana?
Mi alleno tutti i giorni, più due partite a settimana, mentre la domenica solitamente è libera. È sicuramente un bell’impegno, però lo vivo con grande passione

Allenamenti, ritiri con la Nazionale, partite: oltre alla scuola una ragazza giovane come te si vorrà anche divertire.
Ammetto che è molto complicato, devo fare tanti sacrifici ma appena ho del tempo libero lo trascorro con la mia famiglia, gli amici e il mio fidanzato

Quando hai capito che la pallavolo poteva essere la tua vita e non un semplice hobby/sport?
Alla prima convocazione in Nazionale, due anni fa, perché in quel momento ho capito che evidentemente in me c’era qualcosa, per cui valeva la pena andare avanti con impegno

Anche se comunque – continua Benedettanella mia testa ho sempre avuto solo la pallavolo, la mia più grande passione, difficile pensare ad altro

Come hai vissuto il passaggio dalla FoCoL all’UYBA?
Ricordo bene che abbiamo giocato contro Busto e il loro allenatore, Matteo Lucchini, mi ha notata. È stato lui a chiedermi di unirmi a loro. All’inizio non volevo lasciare la vecchia squadra per venire qui, pensavo che avrei trovato una pallavolo troppo da grandi, poi però ho parlato bene con lui e mi ha convinta. Oggi sono convintissima di aver fatto la scelta giusta, la più bella e azzeccata della mia vita

Se devo ringraziare qualcuno – aggiunge – quello è proprio Matteo Lucchini

Cos’hai provato quando è arrivata la prima chiamata in Nazionale?
Ero ovviamente agitatissima, poi però è stato sempre bellissimo. Vestire la maglia Azzurra è qualcosa che mi ha fatto crescere molto, un’esperienza incredibile

E con l’Italia ti sei anche tolta numerose soddisfazioni, vincendo l’8 Nazioni e l’EYOF, il Festival Olimpico della Gioventù, fino ad arrivare all’ultimo Europeo Under19.
È stata l’esperienza più bella della mia vita, emozionantissima – risponde, ancora commossa – eravamo tutte molto affiatate, siamo sempre andate d’accordo, ci siamo aiutate e non abbiamo mai mollato

Avete sempre avuto la convinzione di poter arrivare fino in fondo oppure mentalmente era meglio tenere i piedi per terra e giocare partita dopo partita?
Abbiamo capito che avevamo tanto da dare prima di cominciare a giocare, durante i collegiali, poi, mano a mano che passava il tempo, le prime vittorie hanno rafforzato le nostre convinzioni e ci abbiamo creduto sempre di più

Hai giocato delle belle partite, segnando anche punti importanti, c’è un momento che ricordi con un piacere particolare?
Non potrò mai dimenticare l’abbraccio con i miei genitori dopo il termine della finale, le lacrime di gioia, è stato bellissimo

Adesso che giochi nell’UYBA in B2 e sei Campionessa d’Europa, strizzi l’occhio all’A1?
Chiaramente è il sogno di ogni ragazza, una volta arrivata a questi livelli, per forza ci pensi. Io lo spero vivamente, penso sia giusto crederci

E all’esordio in Nazionale maggiore?
Assolutamente sì, vale lo stesso discorso di prima, bisogna impegnarsi molto, ma è anche questo il bello dello sport

C’è una giocatrice a cui ti ispiri?
Ovviamente! Il mio idolo Cristina Chirichella (capitana della Nazionale e dell’Igor Gorgonzola Novara, ndr)

Qual è il tuo numero di maglia? Ha un significato particolare?
È l’11 – risponde sorridendo – e il motivo ruota intorno alla Chirichella: quando sono arrivata a Busto mi sarebbe piaciuto avere il 10, perché era il suo numero a Novara, ma nello stesso anno è arrivata una ragazza più grande di me quindi, per motivi di anzianità, ha scelto lei per prima, e ha preso lei il 10. Chirichella in Nazionale invece aveva l’11, per cui ho scelto quello

Tu sei una centrale, ha sempre giocato in questo ruolo oppure hai cambiato?
Ho sempre giocato da centrale

Ci vuoi spiegare un po’ in cosa consiste il tuo ruolo, e quali sono le tue caratteristiche?
Si può dire che la centrale sia la padrona della rete, sia in chiave offensiva sia per difendere a muro. In questo momento penso di essere più una centrale d’attacco che da muro

Nell’ultima stagione hai giocato nell’U18 dell’Uyba e in B2, cogliendo ottimi risultati in entrambi i campionati, per la prossima stagione quali sono le tue sensazioni?
“Siamo un gruppo bellissimo, possiamo fare molto bene, abbiamo tutte le carte in regola, ne sono convintissima, nonostante sia con loro da poco

C’è qualche ringraziamento particolare che vuoi fare?
Devo ringraziare soprattutto la mia famiglia, per essermi sempre vicina e avermi sempre sostenuta. Poi la squadra dove gioco ora che mi ha fatta crescere, diventare grande, devo a loro la giocatrice che sono diventata