Giuseppe Abbagnale: “Si ci si può allenare a diventare gentile”

Anche la Federazione Italiana Canottaggio ha aderito alla 4° Giornata nazionale dei giochi della gentilezza in programma dal 20 al 23 Settembre 2019

LEGNANO – Sono già 46 i comuni e 4 le federazioni sportive, oltre al Coni Nazionale, che hanno già aderito alla 4° Giornata nazionale dei giochi della gentilezza che si svolgerà dal 20 al 23 Settembre 2019 in tutta Italia, concedendo il proprio patrocinio.

Lo scopo è “Bambini felici… con la buona educazione” per questo saranno trattati quattro aspetti della gentilezza: il comportamento, l’ambiente e il decoro pubblico, la sicurezza stradale e l’attenzione per la disabilità.

La “buona educazione” potrà essere affrontata approfondendo: le buone maniere nella quotidianità; tenere puliti gli ambienti e gli spazi in cui si vive; muoversi per strada in sicurezza; prendersi cura delle persone più fragili. Sarà coinvolto tutto il territorio nazionale.

Le attività ludiche potranno essere organizzate ovunque: edifici scolastici, impianti sportivi, pluriuso, parco giochi, parchi pubblici, spiagge, abitazioni private, se le attività ludiche sono organizzate in un contesto famigliare, piazze, sono esempi di luoghi ove poter svolgere un Gioco della Gentilezza. La partecipazione alla giornata è gratuita, è sufficiente compilare il form di partecipazione; sono invitati ad aderire scuole, singole classi, associazioni sportive, comuni, famiglie e gruppi informali per il coinvolgimento di bambini e ragazzi fino a 14 anni.

Ciascuna realtà organizza, in piena autonomia, la propria attività ludica che intende proporre a bambini e/o ragazzi ed è responsabile del suo buon svolgimento. Le attività proposte possono essere di tipo, motorio, artistico, musicale, sportivo, culturale, possono durare pochi minuti o tutta la giornata.

Tra le federazioni sportive che hanno già concesso il proprio patrocinio c’è la Federazione Italiana Canottaggio, presieduta da Giuseppe Abbagnale, che ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla gentilezza e la buona educazione, un’opportunità di riflessione per allenatori, genitori, bambini e ragazzi per vivere al meglio lo sport.

Un buon esempio di gentilezza e buona educazione che é passato “alla storia” nel canottaggio?

Il mio modo di declinare la gentilezza, sono tutti quei campioni che non sono andati mai sopra le righe, che sono stati, pacati nella foga agonistica e che nelle risposte sono sempre stati equilibrati. ”

Perché la Buona Educazione può migliorare la pratica sportiva?

Buona educazione, oltre al rispetto delle regole e non cercare di sopraffare l’avversario con atteggiamenti irriverenti e provocatori, complimentarsi con chi è stato più bravo, ma anche con chi magari è stato meno bravo di te. Sono tutti elementi che possono contribuire a rendere piacevole e migliore la pratica sportiva.

Qual é secondo lei “l’identikit” di un atleta “gentile”?

Ritengo che l’identitikit dell’atleta gentile si possa identificare nelle figure, e nei comportamenti, tenuti da Di Biasi, Moser, Simeoni, Scirea, Senna, ecc ecc.

Secondo lei come si può allenare la gentilezza e la buona educazione nello sport?

Assolutamente si. Ogni comportamento umano proviene da applicazione nell’imparare e si impara da altri soggetti per cui va da se che se ci si trova in un ambiente dove di gentilezza è permeato l’atleta non può essere altro che gentile con se stesso e con le persone che lo circondano. Si ci si può allenare a diventare gentile.

Il più bell’esempio di gentilezza nello sport a cui ha assistito?

Ve ne sono molti, ma uno in particolare al quale ho assistito è stato vedere due singolisti, di nazioni diverse, che si sono aiutati a portare barca e remi al pontile di imbarco e poi sono andati in gara e hanno gareggiato uno contro l’altro. Una volta tornati a terrà, si sono comportati davvero in modo gentile e altruistico da buoni amici.

Un gesto gentile che tutti gli sportivi dovrebbero conoscere e mettere sempre in pratica?

Avere pazienza, non essere sempre irruenti e lasciare la determinazione e, quindi, l’agonismo solo sul campo di regata, mentre quando si è insieme dovrebbe esserci solo la condivisione. Questo è molto difficile, ma ci si può arrivare proprio con l’allenamento, appunto.”

In che modo la sua Federazione promuove la gentilezza e la buona educazione tra i giovani atleti dei Vostri settori giovanili?

Attraverso iniziative che coinvolgono atleti giovani e le loro famiglie. Una sorta di terzo tempo dove le strette di mano e le pacche sulle spalle sono gli ingredienti migliori per consentire di far comprendere che il valore del canottaggio sta soprattutto nell’amicizia.”

www.giornatanazionaledeigiochidellagentilezza.it

(fonte e foto Associazione Culturale Cor et Amor)