Giornata alimentazione in Lombardia: 229 mila affamati, il 22% sono bambini

Sono quasi 229 mila le persone che in Lombardia nel 2018 sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione

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MILANO – La Lombardia – spiega la Coldiretti regionale– è la quinta regione a livello italiano per numero di persone che hanno problemi a sfamarsi, dopo la Campania, la Sicilia, la Calabria e il Lazio. Tra le categorie più deboli di indigenti – precisa la Coldiretti regionale – ci sono i bambini con un’età compresa tra gli zero e i 15 anni: in Lombardia sono circa 51 mila, cioè quasi uno su quattro (il 22%) del totale delle persone in difficoltà.

A livello nazionale – continua la Coldiretti – ci sono 2,7 milioni di affamati che nel 2018 sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare, di cui 453mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 197mila anziani sopra i 65 anni e circa 103mila senza fissa dimora. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo ha fatto attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Infatti sono appena 113mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,36 milioni che invece hanno accettato l’aiuto delle confezioni di prodotti. Ma ci sono anche 103mila persone – aggiunge la Coldiretti – che sono state supportate dalle unità di strada, gruppi formati da volontari che vanno ad aiutare le persone più povere incontrandole direttamente nei luoghi dove trovano ricovero.

Di fronte a questa situazione di difficoltà sono molti gli italiani attivi nella solidarietà a partire da Coldiretti e Campagna Amica che hanno lanciato l’iniziativa della “spesa sospesa”. Si tratta della possibilità di fare una donazione libera presso i banchi dei mercato di Campagna Amica per fare la spesa a favore dei più bisognosi. In pratica, si mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.

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