Il gioco all’italiana è finito?

La difesa a 3 sempre più usato nel "Campionato d'Italia "

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LEGNANO – Il gioco all’italiana è finito? E’ da accantonare? Il dibattito per la Serie A è acceso da tempo, si iniziò con i fautori e i detrattori della zona a cavallo degli anni settanta e ottanta, sulla scia del calcio totale…

Il calcio però fornisce delle risposte sempre sul campo e pur con gli opportuni aggiornamenti, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.

Il Campionato di Serie D è il Campionato d’Italia, dei ‘mille’ campanili ma per quanto si è potuto osservare in questo girone d’andata, il calcio all’italiana non è assolutamente finito, anzi…

Una spia indicatrice almeno per le squadre della nostra zona è data dal persistere della difesa a 3, la modalità più ‘italianista’ perchè assieme ai due marcatori, il terzo è in fondo il vecchio libero di una volta…

Chiaro che negli schieramenti in linea, ci si piazzi a 5 e che specialmente nel 3-5-2, la modalità preferita è quella poi di schierarsi a specchio, in modo tale che vengano esaltati i duelli uno contro uno lungo tutto il campo.

Con la difesa a 3 stanno giocando il Legnano, l’Arconatese, il Milano City. Alla difesa a 3 dopo aver sempre giocato a 4 per lo più ha ricorso significativamente la Castellanzese nel ‘derby’ del Mari del 21 dicembre, mentre a 4 ha sempre giocato l’Inveruno di Mister Andreoletti e dovrebbe rimanere anche questo schieramento con il nuovo corso di Mister Viganò.

Tra le corazzate del campionato anche il Seregno quando è venuto a giocare a Legnano, non ha cambiato modo di difendere presentandosi con la difesa a 3 e sono state diverse le squadre ospiti dei Lilla per esempio che hanno scelto la modalità speculare per cercare di strappare un punto prezioso fuori casa.

All’interno di queste tipologie ci sono poi le relative sfumature.

Non è un mistero per i Lilla, protagonisti di un passaggio dall’iniziale 4-3-3 al 3-5-2, che Mister Vincenzo Manzo abbia ‘studiato’ oltre a Trapattoni e Conte anche Sarri e da qui la predilezioni per il gioco palla a terra  e la costruzione dal basso.

Ad Arconate Mister Giovanni Livieri è a sua volta un estimatore da tempo di Zeman e Gasperini e in questo caso l’aggredire alti e il gioco veloce sono alcune delle peculiarità della propria squadra.

Insomma la via del vecchio e caro gioco all’italiana, seppur con tutti gli aggiornamenti del tempo trascorso e delle contingenze tattica, è ancora una strada ritenuta efficace dai tecnici nostrani che vi ricorrono secondo le proprie necessità.

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