Ricordo di Anastasi, dal Varese alla A e alla Nazionale, un 9 moderno

Ci ha lasciato un grande campione

VARESE – Era ancora il calcio che si giocava con la numerazione fissa dall’1 all’11, era ancora il calcio che ci ha fatto appassionare. Non vogliamo fare retorica o dire che era tutto rose e fiori un mondo del pallone che i suoi problemi li ha sempre avuti, ma figure come quelle di Pietro Anastasi che ci ha lasciato in queste ore dopo malattia, valgono la pena essere ricordate perchè fanno vedere come la vita sia sempre una possibilità aperta a chi abbia i talenti e le capacità per sfruttarli.

Giocava nella Massimiana e per la coincidenza di un areo perso da un dirigente arrivo al Varese per poi vestire le maglie di Juventus e Inter e della Nazionale, regalandoci uno storico Campionato Europeo nel 1968 che lo vide andare anche a segno all’Olimpico (nella foto Anastasi a fianco a Gigi Riva)

Anastasi partì dal Varese, ne fece le fortune e fu notato dal grande calcio perchè prototipo del centravanti moderno. Non molto alto (1 e 72) ma veloce, capace di saper leggere le situazioni di gioco, molto mobile sul fronte offensivo dove sapeva anche uscire fuori dall’area e rifinire l’azione per il compagno di squadra da mandare in gol, quando non era lui stesso a tirare di destro in maniera secca e infallibile.

Ci piace ricordare una prodezza di Pietruzzo nella partita giocata al Comunale di Torino il 14 giugno 1973: in quella gara infatti segnò una delle sue reti memorabili contro l’Inghilterra. Fu la prima vittoria della nostra Nazionale contro i Leoni d’Oltremanica. In quella partita fece partire anche il cross che appoggiato di testa dall’ex Lilla Pulici, fu spedito in porta da Capello.

Domenica mattina al Comune di Varese sarà aperta la camera ardente per chi vorrà tributare l’ultimo saluto ad Anastasi. Lunedì pomeriggio i funerali nella basilica di San Vittore a Varese.

La Redazione di Sport Legnano ricorda il Campione con questo articolo ed è vicina al dolore della Famiglia Anastasi.

Nella foto (da Wikipedia) Anastasi (a destra) e Riva in nazionale, al termine della vittoriosa ripetizione della finale del campionato d’Europa 1968, decisa dai due con un gol a testa.