Emergenza coronavirus, hotel dell’Altomilanese in ginocchio foto

Gli operatori del settore guardano con preocupazione al futuro ed intanto in molti pensano alla chiusura

LEGNANO – L’Altomilanese, grazie alla sua posizione strategica, a metà strada tra Milano e l’aeroporto internazionale della Malpensa, è da sempre un crocevia importante che ha visto nel corso dei decenni l’apertura di una importante rete di hotel e ristoranti di alto livello in grado di attirare la clientela legata agli affari, al turismo ed allo sport.

L’emergenza coronavirus, con le sue pesanti limitazioni, sta però letteralmente mettendo in ginocchio u settore che da lavoro a migliaia di persone, come ci spiega Giuseppe Calini, presidente della rete “La Milano che conviene“, che raccoglie intorno a sè una rete di strutture di tutto l’Altomilanese: “E’ un disastro, i nostri hotel sono vuoti, abbiamo ricevuto una valanga di cancellazioni. Comprendiamo e condividiamo perfettamente la necessità di contenere il contagio: c’è il pericolo di un’epidemia? Allora non si può rischiare, per cui va tutto chiuso per due/tre settimane, dalle scuole ai negozi, alle attività produttive, poi però si riparte. Sarebbe stata dura, ma almeno avremo potuto fare una programmazione. Invece ci siamo trovati davanti ad una situazione di caos, di cui lo sport è la il maggiore esempio: partite si, partite no, a porte chiuse, con decisioni che variano da un giorno all’altro.

Io sono ottimista di natura – prosegue Caliniperò ora faccio davvero fatica a guardare con fiducia al futuro. Abbiamo perso le prenotazioni per i prossimi tre mesi e non vediamo uno spiraglio. Tanto che molti di noi stanno prendendo la decisione, dolorosa ma necessaria, di chiudere temporaneamente le proprie strutture. Con tutte le conseguenze che questo comporta, sia sui lavoratori che sull’indotto“.

Noi ci aspettiamo dal Governo dei doverosi aiuti, dalla sospensione dei versamenti delle tasse alla possibilità di rinviare di qualche mese il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti. Le nostre strutture per mantenersi in vita necessitano di avere un tasso di occupazione delle camere superiore al 50%, oggi fatichiamo ad arrivare al 10%. Se non ci verranno garantiti degli aiuti, sarà la fine per molte strutture“, conclude Calini, titolare del Welcome Hotel di Legnano.

Altro albergo di zona, altri problemi. Luigino Poli, del Poli Hotel, è il vicepresidente del gruppo di albergatori. “Siamo allo stremo ed è davvero difficile programmare qualunque cosa. Le disdette di zona sono al 90% e non se ne vede alcuna uscita al momento. Troppo caos quello messo in piedi dai governanti e sarà difficile rialzarsi”.

Al futuro si guarda sempre: “Ci sono tantissime manifestazioni che saranno spostate e per noi sarà anche questo un problema che riguarderà il futuro prossimo. Come possiamo organizzarci adesso non sapendo neppure come muoverci per queste manifestazioni?”.

Ci si aspetta quindi aiuto da parte di governo e Regione, anche se al momento tutti nicchiano: “Le tasse si pagano, i servizi anche. Noi attendiamo segnali in tal senso perchè sarebbe grave non avere un aiuto in un momento come questo che sta mettendo in ginocchio un intero settore”.