Legnano, altri due anziani deceduti al Sant’Erasmo

La Fondazione pubblica un duro comunicato per denunciare la situazione nelle strutture per anziani

LEGNANO – “Cronaca di una morte annunciata“. Comuncia così un lungo comunicato pubblicato dalla Fondazione Sant’Erasmo di Legnano sulla propria pagina Facebook, per annunciare il decesso di due anziani ospiti, uno dei quali era stato dimesso dall’Ospedale di Legnano dopo essere stato riconosciuto positivo al Covid-19.

E’ morto stanotte! L’anziano mandato in Ospedale lo scorso 10 marzo, certificato “positivo” e reinviato al Sant’Erasmo ha resistito 12 giorni. Oggi però ha finito di lottare. Abbiamo fatto del nostro meglio per salvarlo. Abbiamo anche fatto il possibile per isolarlo dagli altri ospiti della struttura al fine di evitare il diffondersi dei contagi. Stanotte però se ne è andata anche un’altra anziana. Da 2 settimane aveva sbalzi notevoli di temperatura e anche lei è deceduta nella notte. Era positiva? Da quanto lo era? Sono domande a cui non potremo più dare risposta.”

Di certo sappiamo – prosegue il comunicato – che con questo secondo decesso salgono a 6 i morti “a rischio coronavirus” dal 20 febbraio ad oggi. Ma sulle statistiche ufficiali solo 1 di loro (il nostro ospite deceduto questa notte) sarà incluso fra i contagiati. La stessa cosa accadrà nei resoconti dei decessi giornalieri. E questa la dice lunga sui “numeri” che stanno girando.
Si dice che a Legnano i contagiati a ieri erano 70, ma si dovrebbe aggiungere che stiamo parlando solo di quelli con tampone eseguito. E quelli senza tampone? Quanti sono per davvero, oggi, i contagiati alla RSA Sant’Erasmo? E quanti sono i contagiati nelle altre RSA? Quanti sono i decessi di pazienti positivi da noi e altrove? E quante persone stanno morendo nelle proprie abitazioni senza nemmeno più passare dal Pronto Soccorso? Senza nemmeno sapere se sono o no malati di coronavirus.”

Ieri Regione Lombardia ha approvato una nuova ordinanza. Sembra sia stato finalmente compreso che occorre controllare quotidianamente i “soldati” che stanno combattendo in prima linea questa battaglia: medici, infermieri, OSS/ASA. Ma ancora una volta la Regione parla solo degli ospedalieri. Quando capiranno che le RSA fanno parte a pieno titolo delle strutture da controllare? Siamo in prima linea nel fronteggiare gli attacchi del virus sulle categorie più esposte: gli anziani. Chiediamo, esigiamo, pretendiamo di essere tutelati come e quanto i sanitari.
E questo riguarda sia i tamponi sia la fornitura dei Dispositivi di protezione. E’ tanto difficile capirlo?“, conclude il comunicato.