Le rubriche di SportLegnano it - Nel cuore dello sport

“Nel cuore dello sport”, Fabrizio J. Fustinoni incontra Igor Antonelli

Quinto appuntamento con lo scrittore legnanese Fabrizio J. Fustinoni, per conoscere il lato più umano dello sport

LEGNANO – Siamo arrivati al quinto appuntamento di “Nel cuore dello sport“, con lo scrittore legnanese Fabrizio J. Fustinoni che questa una volta accompagna i lettori di Sport Legnano a conoscere la storia di Igor Antonelli. Un’altra storia emozionante, oltre l’agonismo e la competizione, che ci porta alla scoperta di un pianeta privato fatto di esperienze spesso drammatiche e dolorose che sono state affrontate e superate proprio attraverso il potere e la forza d’animo che solo lo sport può regalare, e che ci porterà a scoprire il lato più intimo dello sport preferito dei personaggi che ogni mese incontreremo: la Vita.

 


 

Ci sono eventi, nella vita di ogni uomo, che hanno il potere di cambiare il valore e l’importanza attribuita ai nostri punti fermi. Attraverso “Nel cuore dello sport” di questo mese scopriremo come l’amore per lo sport e per la propria terra di origine ha portato un uomo a mettere il cuore in un’impresa visionaria, rivalutando il concetto di “punto fermo” per sostituirlo con quello di “sogno da rivendicare”. Ma andiamo con ordine: l’uomo a cui mi riferisco si chiama Igor Antonelli, classe 1975, e l’evento accadde nel 2009.

Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

Innanzitutto grazie per la tua disponibilità, Igor. Come sai, questa rubrica tratta la parte più emozionale dello sport. Mi fa quindi sorridere doverti chiedere il tipo di formazione scolastica e lavorativa che hai conseguito ma servirà a comprendere meglio la tua “svolta” di undici anni fa.

Il piacere è mio, Fabrizio. Ti rispondo subito: ho una laurea in ingegneria meccanica e ho conseguito un master in MBA. So dove vuoi andare a parare… (sorride)”

Ecco, mi hai già capito! Quello che salta subito all’occhio è che la tua formazione, come direi io da profano, pare ciò che di più logico e razionale possa esserci! Se non ti conoscessi azzarderei con l’affermazione che le emozioni, in un ingegnere meccanico, sono relegate in un secondo piano. Ma non è così, io lo so e voglio che lo sappiano anche i nostri lettori.

So cosa intendi, Fabrizio, e ad un’analisi superficiale ciò potrebbe sembrare vero. Dopo il master ho iniziato a lavorare in giro per il mondo per grandi gruppi industriali (ad esempio Fiat, Barilla etc.…) e devo ammettere che la mia specializzazione mi portava ogni giorno ad affrontare dinamiche “logiche e razionali”, come le definisci tu. Ma anche dentro un ingegnere meccanico tutto “numeri e proiezioni” batte un cuore! (ridiamo)

Il Monte Prena
Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

Ecco, entriamo nel vivo della nostra intervista. Quand’è che il tuo cuore prese il sopravvento sulla tua mente analitica?

È stato nel 2009, esattamente il 6 aprile 2009.

Ora posso svelare il tuo paese d’origine, l’Abruzzo. Quello fu uno dei giorni più tremendi della storia italiana, soprattutto di quella regione. Ci riferiamo al terremoto dell’Aquila nel momento del suo maggior impatto sismico.

Proprio così, Fabrizio. Tutta l’Italia rimase sconcertata da quella catastrofe naturale e L’Aquila ne uscì piegata in ginocchio, letteralmente distrutta nel corpo e nell’anima.

Ho ancora negli occhi le immagini della distruzione di una città, del suo patrimonio storico e culturale. Come dici tu, ci fu una morte fisica ed una spirituale. Cosa accadde dentro di te, Igor?

Dentro di me avvenne un taglio netto. È come se quel 6 aprile 2009 avesse tracciato uno spartiacque nella mia vita. C’era un “prima” e ci sarebbe stato un “dopo”.”

Quale fu, dunque, la tua decisione?

Decisi che sarei tornato nella mia L’Aquila e avrei fatto qualcosa di concreto per la mia terra.

E perché entra in gioco lo sport in questa tua decisione?

Perché scelsi di valorizzare la bellezza, ormai in parte devastata, della mia terra attraverso quelle attività sportive che fossero in grado di riportare le persone ad amare L’Aquila e l’Abruzzo.

Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

Insomma, Igor, prevalse il cuore.

Totalmente. Iniziai a lavorare ad un progetto che includesse le mie tre passioni: lo sport, la montagna, il management.”

Quando dici che prevalse il cuore totalmente, significa che lasciasti la tua sicura posizione lavorativa?

Esatto. Come ti dicevo, la mia attività mi permetteva di girare il mondo e lavorare per affermati gruppi industriali. Le reali prospettive di carriera dirigenziale appagavano la mia mente ”logica e razionale” ma, in questo caso, il cuore volle le sue ragioni.

Entrasti letteralmente “nel cuore dello sport”…

Sì. Con la volontà di fare qualcosa per la mia terra, lasciai un lavoro “certo” per un progetto “incerto”.”

Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

Come riuscisti a combinare le tue tre passioni – sport, montagna, management – in questo progetto incerto?

Avevo (e ho) un’idea dello sport non solo come attività fisica, per stare bene con se stessi, ma come elemento di condivisione. Conoscevo bene la montagna, una realtà della mia terra, e volevo rilanciarla come risorsa pura dell’ambiente. Infine, attraverso le mie competenze di management, desideravo la crescita e la promozione del mio territorio innalzando il livello dei servizi e l’appetibilità del luogo.”

È stato facile?

Direi proprio di no. La nostra terra aveva urgenze reali, il territorio era distrutto, il progetto sembrava una vera e propria utopia.

Ma tu, Igor, sei un uomo di sport e, come tutti quelli che amano lo sport, credi nei sogni.

Assolutamente sì! Non ho mai rinunciato all’entusiasmo di questo progetto e non mi sono mai pentito di aver lasciato una posizione e uno stipendio da dirigente per raggiungere questo sogno.”

Panorama con il Monte Camicia
Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

Allora facciamo un salto quantico nel tempo: dal 2009 passiamo al 2020, ad oggi. Undici anni nel cuore dello sport e della tua terra…

Già…per quanto ci sia ancora molto da fare, oggi riesco a toccare con mano quel sogno iniziale. Abbiamo creato una piattaforma on-line e una APP [go.liveyourmountain.com – n.d.r] con la quale seguiamo gli eventi sportivi del territorio, forniamo servizi al turismo e organizziamo attività outdoor.”

Ad esempio?

Bè, questi luoghi sono palcoscenici naturali! L’Abruzzo, all’interno di tre Parchi Nazionali e un Parco Regionale, ha numerose potenzialità per chi ama gli sport outdoor. Sci, alpinismo, escursionismo, MTB, canoa sono alcuni degli sport che promuoviamo nel nostro territorio.”

Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

So che tu hai un amore profondo per queste attività sportive. Tu stesso ti alleni regolarmente. Sembra quasi che il tuo allenamento ti aiuti ad alimentare ogni giorno il tuo sogno originale.

Sì, probabilmente è come dici tu. Io credo nello Sport come elemento centrale di questo progetto. Sensibilizziamo manager e autorità a investire sul territorio per una crescita ambientale, e lo sport è la chiave trainante che unisce giovani e adulti in questa meravigliosa terra.”

Sei quindi soddisfatto del lavoro finora raggiunto?

Direi di sì, anche se c’è ancora molto da fare e tanto potenziale. Una nostra grande soddisfazione è stata il coordinamento del “Festival della montagna dell’Aquila” che ha avuto una risonanza nazionale e internazionale. In questi anni ho ospitato molti amanti dello sport outdoor nel mio chalet in montagna. Ho poi conosciuto l’amore e, insieme alla mia compagna, abbiamo creato un B&B nel pieno centro de L’Aquila.

Nel cuore dello sport Fabrizio J. Fustinoni Igor Antonelli

È proprio vero ammettere, insomma, che lo sport e l’amore per la propria terra hanno fatto miracoli! Nel palazzo totalmente restaurato del centro, in cui ho anche avuto il piacere di essere ospitato, rileggo la metafora della tua missione e dell’amore per il tuo territorio…

È proprio così. C’è ancora tanto da fare, e chi viene a visitare L’Aquila se ne accorge, ma nel mio piccolo provo a instillare amore per questo paese usando lo sport come traino.”

Questo amore, Igor, io l’ho letto nei tuoi occhi. Hai trasformato il tuo terremoto interiore in un sogno da condividere. Forse è così che si impara a crescere, a rinnovarsi. Forse, nel cuore di ogni sport, ci sono semi nascosti pronti a germogliare.

FJF