Scurati, vecchio ospedale di Legnano inutilizzabile per i pazienti Covid

Per la consigliera regionale leghista "con questo virus non si può scherzare”

MILANO – Il vecchio Ospedale di Legnano, balzato agli onori della cronaca dopo l’annunciato (ma poi rinviato) servizio delle Iene, sta animando in queste ore il dibattito politico locale. Dopo il Deputato pentastellato Riccardo Olgiati (leggi nostro articolo QUI >>), è scesa in campo anche la Consigliera regionale della Lega Silvia Scurati.

È triste, in questo momento d’emergenza, dover assistere a delle polemiche di parte solo per una logica di visibilità di partito – dice la ScuratiRegione Lombardia sta facendo e ha fatto miracoli distinguendosi in una situazione di emergenza senza pari, compresa un’attenta valutazione di tutti gli immobili a disposizione che potenzialmente potevano essere utili a gestire una situazione di emergenza in tempi molto brevi. Affermare che un immobile, quando è vuoto, è già idoneo a poter ospitare i pazienti è una falsità, in modo particolare quando i tempi sono veramente stretti. Questo è il caso di Legnano, dove un’accurata relazione dell’ASST Ovest Milanese del 17 marzo 2020, in piena emergenza Covid, descriveva il vecchio ospedale (VOL) chiuso da alcuni anni, e come tale necessitante d’interventi essenziali per il suo ripristino. Tali interventi sono stati quantificati in un minimo 6/12 mesi di lavori, nell’ordine di attività impiantistiche, elettriche, gas medicinali, opere edili, opere idrauliche e di falegnameria nonché un’accurata sanificazione degli ambienti”.

Anche volendo semplificare la normativa vigente in materia di lavori pubblici e diminuire il periodo (circa 8 mesi) necessario per le attività di progettazione e assegnazione – conclude la Consigliera regionale –  i tempi non sarebbero stati idonei ad avere posti letto disponibili nell’arco di pochi giorni. Pertanto, le polemiche innescate dai M5S ancora una volta sono figlie della loro incapacità a gestire le emergenze, esattamente come l’attuale Governo di cui fanno parte, che non è stato nemmeno in grado di chiudere tutte le attività quando noi lo chiedevamo fin dal mese di febbraio, arrivando perfino a copiare un atto regionale di Regione Lombardia trasformandolo in atto governativo”.