I bambini completamente dimenticati: l’appello di madre e psicologa

Aspettiamo con pazienza che gli “esperti” ci dicano come possiamo soddisfare i bisogni dei nostri bambini rispettando le regole e la sicurezza di tutti.

BUSTO ARSIZIO –  La mia è una lettera accorata, di madre oltre che di professionista, e spero che possa giungere ai cuori di chi è chiamato a prendere delle decisioni concrete nel merito.

Ci avete chiesto di lasciare i nostri figli a casa da scuola e lo abbiamo fatto.
Ci avete chiesto di non portarli più al parco, a casa dei loro amici, nei loro luoghi di ritrovo e di ricreazione, a fare sport o anche semplicemente a passeggiare per strada, e lo abbiamo fatto.
Ci avete chiesto di tenerli lontani dai nonni, e lo abbiamo fatto.

E’ giunto però il momento di dare quelle risposte che noi tutti, genitori, insegnanti, educatori, nonni e bambini stiamo aspettando, in merito al futuro che ci attende, per capire come organizzarci non tanto fisicamente, bensì mentalmente.

L’inconscio, infatti, ha tempi lunghissimi, si muove in una dimensione diversa da quella della nostra quotidianità.
L’inconscio è circolare: come una linea rotonda che si congiunge alle due estremità formando un cerchio in cui non è possibile individuare un punto di inizio e uno di fine, ma tutti i punti insistono su quella linea con la stessa importanza e priorità, così il nostro inconscio non ha un tempo e un luogo precisi, ma tutto sussiste in esso con la stessa importanza e priorità, cosicché quando avvengono cambiamenti repentini come quelli in atto in questi mesi, la nostra dimensione interiore non ha nemmeno il tempo di registrarli e assimilarli al suo interno.

Si crea una scissione profonda tra ciò che viviamo fuori e ciò che viviamo dentro e questi due mondi – il mondo interno e quello esterno – si allontanano sempre più.

Fuori sembra tutto più facile: la ragione ci sostiene e ci aiuta a comprendere che cosa sta accadendo, perché dobbiamo comportarci in un certo modo, quali sono le regole da seguire.

Dentro, invece, è tutto come lo abbiamo lasciato l’08 marzo scorso: come quando partiamo all’improvviso dalla nostra abitazione per un’emergenza e nel momento in cui vi ritorniamo scopriamo che è esattamente tutto al suo posto, ma noi non siamo più gli stessi di quando siamo partiti e allora iniziamo a fare qualche cambiamento, a rimettere in ordine le cose in modo tale che ci rispecchino maggiormente, facendoci così sentire a nostro agio e finalmente “a casa”.

Ebbene, in questo momento storico che stiamo vivendo la nostra vita cosciente e quella profonda si sono disallineate e il rischio è che questa frattura diventi sempre più grande.

I bambini non hanno una ragione sviluppata come la nostra, perché sono individui in crescita e la loro capacità di comprendere e rapportarsi al mondo reale è diversa da quella degli adulti.
“Diverso” può voler dire anche migliore: infatti, proprio perché si affidano meno al pensiero e alla razionalità, i bambini hanno una grande risorsa, che è quella della fantasia e della creatività. Possono inventarsi mondi diversi, pur rimanendo a casa loro; possono immaginare prati e boschi, pur restando nella loro angusta cameretta; possono sognare di grandi imprese, pur rimanendo inchiodati davanti alla televisione.

Sono energia allo stato puro, un’eterna ruota in movimento. Sono, come diceva Nietzsche parlando delle tre metamorfosi dello Spirito, “innocenza, oblio, un ricominciare, un gioco, una ruota che gira da sé, un primo movimento, una santa affermazione”.

 

Tuttavia, questo fuoco, questa energia possono vedersi gravemente danneggiate, nel momento in cui non vengono riconosciute, ma al contrario addirittura vengono vituperate ed oppresse.
Attenzione: perché quello che sta accadendo in questi giorni può lasciare un segno indelebile nei nostri bambini, un segno che potremo attenuare nel corso di anni di lavoro e di gioie, se ci sarà data questa possibilità.
Attenzione: perché la nostra incapacità di oggi, segnerà il futuro dei nostri figli domani.
I bambini hanno i loro bisogni, che sono semplici se visti con gli occhi dell’adulto: hanno bisogno di affetto, calore, abbracci, hanno bisogno di cure fisiche, perché da soli non sarebbero in grado di provvedere a loro stessi, hanno bisogno di correre, giocare, sfogarsi.

All’improvviso tutti questi loro bisogni sono diventati “difficili” da realizzare se visti con gli occhi del Covid-19. Ma spetta a noi adulti usare intelligenza, creatività e fantasia per trovare nuovi modi per far stare bene i nostri figli.
Spetta a noi adulti, esperti e non esperti, il dovere di garantire quei bisogni.

Sento moltissimi genitori descrivere crisi di pianto, di rabbia, momenti di noia e di tristezza, svogliatezza, insonnia, irritabilità, nervosismo, disagio, paura. Questi sono tutti sintomi di un malessere che parte da dentro perché fuori sono cambiate le condizioni di vita e i bambini soffrono tantissimo senza poterlo esprimere.

Sappiamo bene noi operatori quanto può essere terribile il silenzio dei bambini: quando un bambino non parla, chissà che cosa non riesce a dire? E l’indicibile dove pensate che vada a finire?

Va a finire giù, nei luoghi più nascosti del nostro animo, là dove non può essere facilmente trovato, nel luogo in cui i bambini custodiscono i loro segreti, segreti però che in questo caso sono nocivi e avvelenano lo spirito.
Noi genitori possiamo fare molto per attenuare questo processo, ma va considerato il fatto che anche noi siamo smarriti, preoccupati, arrabbiati e questo non giova ai nostri figli.

Ecco perché dico che abbiamo bisogno di risposte e ne abbiamo bisogno ora!
Aspettiamo con pazienza che gli “esperti” ci dicano come possiamo soddisfare i bisogni dei nostri bambini rispettando le regole e la sicurezza di tutti.

scarcella

Dott.ssa Maria Rita Scarcella
Psicologa Analista Junghiana
Fondatrice e responsabile del Centro L’Equilibrio a Busto Arsizio
www.lequilibriobusto.com