Sport di contatto: le regioni si ribellano!

Prosegue il teatrino del ministro contro il CTS

GENOVA – Mentre il ministro Spadafora litiga col Cts, alcune regioni bypassano il governo ed aprono agli sport di contatto. Dopo la Sicilia, adesso è la volta della Liguria.

Savona. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, ha firmato iera sera l’ordinanza con le nuove linee guida per la pratica degli sport da contatto e di squadra, dando il via libera alla pratica anche su tutto il territorio regionale.

Via libera, quindi, al calcetto e a tutto gli sport di squadra praticati anche a livello amatoriale, dalla pallavolo al basket, dal rugby alla pallanuoto, per citarne alcuni, dopo una serie di annunci e smentite che hanno accompagnato “il settore” in queste settimane.

Il teatrino fra il ministro ed il CTS intanto prosegue.

spadafora

Questo l’intervento di Spadafora sulla sua pagina facebook

Da giorni vediamo persone che giocano nelle piazze, nelle strade, sulle spiagge e nei parchi pubblici: ritengo più giusto e più sicuro giocare nei centri sportivi seguendo le regole previste dalle Regioni.
Resta fondamentale il parere dei medici, ma non si può ignorare il contesto: il Governo ha il dovere di assumersi la piena responsabilità di ogni decisione.
Per questo ho scritto al Presidente Giuseppe Conte e al Ministro Roberto Speranza: so bene quanto importante sia il rispetto delle norme di distanziamento fisico, ma non credo si possa prescindere dall’osservazione empirica di quanto accade sotto i nostri occhi.
Diventa sempre più difficile spiegare il motivo di posizioni del tutto intransigenti e, nello specifico, dell’impossibilita di individuare soluzioni e percorsi che, a certe condizioni, possano consentire la ripresa degli sport di contatto e soprattutto delle attività sportive amatorial.
L’attuale situazione sta determinando un duplice effetto negativo: da un lato, migliaia di Associazioni sportive dilettantistiche e Società sportive dilettantistiche sono costrette a cessare le proprie attività e a licenziare di fatto i propri collaboratori; dall’altro, gli sforzi sinora compiuti rischiano di essere seriamente compromessi.
Per altro verso, non può sfuggire che le risorse messe a disposizione per il sostegno al mondo delle ASD e le SSD non siano pienamente sufficienti a soddisfare tutti i bisogni che, nei prossimi mesi, potrebbero accrescersi.
Le valutazioni non spettano esclusivamente al CTS ma al Governo, nella piena assunzione delle proprie responsabilità e tenendo conto del contesto generale