No alla chiusura dei concessionari il sabato e la domenica!

Covid e il “coprifuoco” lombardo: Federmotorizzazione/Assomobilità ingiustificata la chiusura degli autosaloni il sabato e la domenica

MILANO – Da Federmotorizzazione e Assomobilità (Confcommercio Milano) la richiesta di non far chiudere i concessionari auto e moto il sabato e la domenica per la prevista ordinanza regionale sull’emergenza Covid con il “coprifuoco” in Lombardia. “Proprio quando – finalmente dopo mesi terribili che ci hanno fatto lasciare sul campo ben 500.000 immatricolazioni e, quindi, vendite non recuperabili, con un progressivo alla fine di settembre del -34% – il mercato stava riprendendo, grazie anche agli incentivi” afferma Simonpaolo Buongiardino, presidente Federmotorizzazione e Assomobilità, “la dichiarata stretta sulle aperture del fine settimana potrebbe dare il colpo di grazia ad un settore già in grandissima difficoltà”.

Il sabato e, spesso, la domenica – spiega Buongiardino – sono i giorni in cui si realizza un numero di vendite pari al 30% ed a volte al 40% di tutta la settimana, poiché l’acquisto di un’auto comporta il coinvolgimento del nucleo familiare e può, quindi, più agevolmente avvenire nel fine settimana.

Le strutture di vendita dell’automotive necessitano di ampi spazi (un’auto in esposizione richiede almeno 20mq. di superficie), ma il numero di clienti giornaliero è basso rispetto alla superficie disponibile e consente ogni distanziamento. Per giunta quasi sempre il cliente fa visita su appuntamento”.

Alla conclusione del lockdown di primavera, con le aperture scaglionate – aggiunge Buongiardino – voglio ricordare come al nostro settore fu consentita una riapertura anticipata, in Italia ed in Europa, riconoscendo proprio la caratteristica di agevole distanziamento”.

Abbiamo adottato – afferma il presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità – tutti i protocolli di sicurezza alla ripresa delle attività e fatto fino in fondo la nostra parte per evitare i contagi: ora il settore si trova sotto la linea di galleggiamento e sta lottando con tutte le forze per proseguire nonostante le imprese abbiano ricevuto contributi di sostegno molto modesti. Nuove restrizioni non sono giustificate: la densità di presenze nei saloni di vendita auto e moto è molto bassa”.

In Lombardia il settore dell’automotive conta 18.000 imprese e 72.000 addetti: “lo stop nel weekend  – conclude Buongiardino – produrrà un ulteriore pesante calo di fatturato. Molte aziende rischieranno di chiudere e, conseguentemente, sarà pesante l’impatto sull’occupazione”.