Munafò: “Questo campionato non si doveva nemmeno iniziare”

Il presidente dell'A.C. Legnano commenta la decisione di sospendere per un mese il campionato di Serie D

LEGNANO – “Finalmente un pò di buon senso, ma in verità questo campionato non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare“. A dirlo è il Presidente dell’A.C. Legnano Giovanni Munafò, commentando la decisione della Lega Nazionale Dilettanti di fermare il campionato a novembre per dare la possibilità alle squadre di recuperare almeno una parte delle tante, troppe, gare rinviate nelle prime otto giornate a causa della positività di atleti e membri degli staff al Covid-19.

Io sono stato uno dei Presidenti che si è espresso con un voto contrario alla continuazione del campionato nella votazione indetta dalla LND la scorsa settimana – ha dichiarato MunafòIl campionato è assolutamente falsato, nel nostro girone ci sono ventisei incontri da recuperare, che nonostante lo stop non è stato possibile calendarizzare nella sua completezzza per via di molti incontri incrociati. Avrebbe avuto molto più senso non iniziare la stagione, restare fermi almeno fino a dopo le festività natalizie, valutando solo ad inizio 2021 la situazione sanitaria ed al limite scendendo in campo con un campionato sviluppato per esempio su un unico girone di andata da portare a termine entro l’estate. Oppure neutralizzare la stagione e ripartire dopo un anno di stop“.

Il Presidente lilla è amareggiato dal fatto di non essere stati rappresentati a dovere dai vertici del Calcio Dilettantistico: “Siamo stati abbandonati a noi stessi, costretti a giocare mettendo in atto tutte le dovute precauzioni che hanno avuto un pesante impatto sui bilanci dei club, già fortemente condizionati da una stagione che ha visto incontri a porte chiuse o con pubblico ridotto e le immaginabili difficoltà nel reperire sponsor in una situazione economica difficile e con una riduzione di visibilità rispetto al normale.”

Un esempio su tutti – sottolinea Munafòè quello realtivo ai costi dei tamponi, da ripetete a tutti i componenti dello staff a cadenza settimanale: nonostante quasi un milione di tesserati, i vertici del calcio dilettantistico non sono riusciti a mettere in atto una convenzione che potesse sfruttare le evidentie possibili economie di scala. Ed invece siamo costretti così ad aquistare decine di tamponi a prezzo pieno.”

A proposito poi della mancanza di visibilità dovuta alla necessità di giocare a porte chiuse, secondo il Presidente dell’A.C. Legnano si sarebbe dovuto cercare a livello federale una più forte collaborazione con i media locali: “A mio parere la Lega Nazionale Dilettanti avrebbe dovuto mettere a disposizione delle testate giornalistiche locali dei fondi per sostenerle per la realizzazione delle dirette televisive o streaming. Altrimenti, soprattutto per i club più piccoli, il rischio è che nessuno si faccia avanti, frenato dal costi dei produzione e da quello dei diritti di trasmissione delle immagini“.

Ma la situazione potrebbe presto cambiare. Secondo il massimo dirigente lilla, una parte consistente dei club dilettantistici sarebbe intenzionata a chiedere le dimissioni degli attuali vertici: “Sono sempre di più le società calcistiche assolutamente insoddisfatte della governance attuale e molto presto su questo tema ci saranno delle importanti quanto decise prese di posizione“.