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Riforma dello Sport, approvati i primi cinque decreti

Novità in arrivo, ma anche nuove pesanti problematiche per le società ed associzioni sportive

ROMA – Con l’approvazione nella serata del 24 novembre 2020 in Consiglio dei Ministri di cinque dei sei decreti nei quali è stata suddivisa la Riforma dello Sport ex Legge 86/2019 si può confermare che l’iter di approvazione di questa Riforma ha preso finalmente avvio, anche se al momento non si conoscono le tempistiche di entrata in vigore dei Decreti.

Questi sono stati suddivisi come segue:

1. Misure in materia di ordinamento sportivo (al momento è l’unico Decreto non ancora approvato);
2. Disciplina delle ASD e SSD dilettantistiche e professionistiche, tesserati e rapporti di lavoro nello sport;
3. Rapporti di rappresentanza degli atleti nonché accesso ed esercizio della professione di agente sportivo;
4. Normativa in merito ad ammodernamento e costruzione di impianti sportivi;
5. Semplificazione degli adempimenti relativi agli organismi sportivi;
6. Misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali.

Tra le varie novità di maggior rilievo che sono state approvate ricordiamo ad esempio la gestione del Registro delle ASD e SSD che passerà come competenza dal CONI al Dipartimento dello Sport; l’introduzione della società di persone sportive dilettantistiche a responsabilità limitata, la distribuzione degli utili nelle SSD entro precisi limiti.

Ma i maggiori problemi deriveranno da un lato dal nuovo inquadramento dei lavoratori sportivi, con la cancellazione delle agevolazioni attuali previste tramite l’applicazione dei cosiddetti “compensi sportivi” ex art 67 e 69 TUIR e la conseguente introduzione dell’obbligo di versamenti di imposte, ma soprattutto contribuzioni previdenziali Inps per tutti i lavoratori dello sport con aliquote previdenziali differenziate.

Dall’altro una nuova problematica sorgerà con l’abolizione dell’art 149 TUIR comma 4, che è l’articolo che attualmente permette agli enti sportivi di svolgere attività commerciale anche prevalente rispetto a quella istituzionale. Ossia un’associazione sportiva può, per esemplificare, incassare 3 € di quote di iscrizione in un anno e 350.000 € di ricavi commerciali e non perde la natura fiscale di ASD. Con la Riforma questo non sarà più possibile, salvo future modifiche del testo.

Prima di commentare le norme attendiamo di leggere i Decreti definitivi, tenuto conto che tutta la nuova normativa non dovrebbe entrare in vigore prima di settembre 2021 e che, nella bozza di Legge di Bilancio del prossimo anno è stata introdotta la decontribuzione previdenziale per gli anni 2021 e 2022 per quanto riguarda il nuovo lavoro sportivo.

Dott. Umberto Ceriani

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