Un Legnano forzatamente giovane per la trasferta di Lavagna

Mister Brando presenta la trasferta in Liguria e parla delle difficoltà di una stagione anomala

LEGNANO – “Finalmente si torna a giocare, c’era bisogno di tornare ad un po’ di normalità, a ritrovare un po’ di campo, anche con tutte le difficoltà del caso“. Mister Lucio Brando si appresta a scendere in campo con il suo Legnano per il recupero della quarta giornata di andata in casa della Lavagnese, gara più volte rinviata a causa dell’emergenza Covid, ma non nasconde la sua preoccupazione: “In queste ultime settimane ci siamo allenati male, ci siamo ritrovati in 12, 13, con quelli che avevamo a disposizione. In questi giorni sono rientrati un paio di ragazzi, ma siamo ancora in completa emergenza.

Forse sarebbe stato meglio uno stop definitivo del campionato? Il tecnico legnanese esprime così il suo pensiero al riguardo: “La situazione è complicata, ma da una parte prendere una decisione così drastica avrebbe significato togliere la possibilità di fare calcio ed io ritengo che a livello sociale ce ne sia invece la necessità. Necessità a livello psicologico ma anche economico: non dimentichiamoci che il calcio dà lavoro a molte persone che in caso di stop resterebbero senza un fonte di reddito. E’ chiaro, d’altro canto, che a livello sportivo bisogna valutare come oggi si sta facendo calcio, e chiaramente il giudizio in questo caso è assolutamente negativo. Stiamo facendo un calcio che non esiste, non è mai esistito e forse mai esisterà nella storia. Dobbiamo essere bravi ad accettare quello che viene e soprattutto a ragionare di giorno in giorno, visto che in queste condizioni non è possibile fare nessun tipo di programmazione“.

Se ripenso alla nostra stagione – ricorda Brando facendo una breve cronistoria degli ultimi mesi – siamo partiti ad allenarci per cinque settimane, abbiamo fatto una sola partita poi siamo rimasti fermi quindici giorni. Dopo di chè abbiamo giocato ogni tre giorni per quasi tre settimane di fila prima di un nuovo stop di altri dieci giorni, seguite da tre settimane di allenamenti ma senza una sola gara… Che calcio è? Basti pensare che quella contro la Lavagnese è praticamente la terza volta che la prepariamo...”

Tante le assenze per la trasferta di Lavagna, dove mancheranno Ronzoni, Radaelli, Ambrosini, Grandi, Pellini, Barra ed il neo-acquisto Gianola, non ancora pronto a scendere in campo: “Abbiamo deciso di aggregare un pò di Juniores e quasi sicuramente giocheremo già dall’inizio con sei o sette giovani“.

Quanto conta il risultato in una situazione come quella che sta vivendo la Serie D?Purtroppo conta – ammette il Mister lilla – perchè le partite che giochi in queste condizioni non le rigiochi più ed i punti che eventualmente lasci  per strada a fine stagione possono pesare tantissimo, nessuno te lì ridà indietro… Tra qualche mese chi si ricorderà che abbiamo giocato questa o quella partita in emergenza? E’ vero che in questa situazione siamo tutti nella stessa barca, perchè anche chi ha avuto la fortuna di giocare quasi tutte le partite ed ha avuto la bravura di portare a casa punti importanti si trova comunque di fronte la necessità di mantenere una continuità che in queste condizioni è difficile da garantire.”

E’ comunque una stagione anomala, dove puoi trovarti di fronte formazioni che fino a qualche settimana fa stavano benissimo, che poi magari con tutti questi stop rischiano di trovarsi in improvvisa difficoltà“, conclude Mister Brando.