Olimpiadi, approvato decreto legge, l’Italia si salva sul filo di lana

Il Coni torna ad avere la propria autonomia, come richiesto dal CIO

ROMALa partecipazione dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo è salva. Un Decreto Legge emanato d’urgenza oggi dal Consiglio dei Ministri prima delle dimissioni del Premier Conte riassegna l’autonomia al Coni, slegandolo dal controllo governativo attraverso l’organo istutizionale Sport e Salute, come previsto nella nuova Riforma dello Sport.

Una perdita di autonomia che il CIO non ammette e che quindi avrebbe portato all’esclusione della nostra nazione dai Giochi, costringendo gli atleti Azzurri a partecipare come indipendenti, senza bandiera ed inno nazionale.

Il provvedimento è arrivato davvero sul filo di lana, a poco più di ventiquattro ore dall’inizio della riunione del comitato esecutivo del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, in programma nel pomeriggio di mercoledì 27 gennaio a Losanna.

Stando a quanto riportato dall’ANSA, il presidente del Coni Giovanni Malagò, saputa la notizia ha immediatamente informato telefonicamente il Presidente del CIO Thomas Bach, che avrebbe risposto di essere “molto felice” della notizia.

L’esclusione dell’Italia dai Giochi Olimpici avrebbe avuto pesanti ripercusioni anche sull’edizione invernale del 2026 di Milano e Cortina, che avrebbe rischiato di non vedersi assegnati i finanziamenti da parte dello stesso Comitato Olimpico Internazionale.

Come si legge in una nota di Palazzo Chigi, il Decreto Legge, dal titolo “Misure urgenti in materia di organizzazione e funzionamento del Comitato olimpico nazionale italiano“, al fine di “assicurare la piena operatività del Comitato olimpico nazionale italiano e la sua autonomia e indipendenza quale componente del Comitato olimpico internazionale (CIO)“, attribuisce al CONI “una propria dotazione organica di personale, anche dirigenziale.

È previsto – prosegue il comunicato – che il personale di Sport e Salute S.p.a. già dipendente del CONI alla data del 2 giugno 2002 che, alla data di entrata in vigore del decreto, presta servizio presso lo stesso ente in regime di avvalimento, sia trasferito nel ruolo del personale del CONI con qualifica corrispondente a quella attuale, fatta salva l’opzione per restare alle dipendenze di Sport e Salute. Il completamento della pianta organica del CONI avviene mediante concorsi pubblici per titoli ed esami, con riserva del 50 per cento dei posti messi a concorso al personale dipendente a tempo indeterminato della società Sport e Salute in avvalimento presso il CONI che non rientra nel previsto trasferimento.”

Oltre a ciò, “ai fini del perseguimento delle finalità istituzionali del CONI“, il testo prevede il trasferimento a quest’ultimo di una serie di impianti sportivi e fabbricati.