Speciale medicina – Che fine ha fatto l’influenza?

I virus che provocano la nota malattia stanno circolando in modo molto ridotto rispetto agli scorsi anni

LEGNANO – Nuova puntata della rubrica, curata dal Dott. Dario Zava, medico che scriverà articoli scientifici di attualità su vari aspetti della medicina.

Dopo la panoramica sui vaccini oggi parliamo di un male di stagione che sembra essere scomparso: l’influenza.

Buona lettura.

 


 

CHE FINE HA FATTO L’INFLUENZA?

Oggi l’interesse dei mass-media è sempre più rivolto a pubblicare nuove notizie sulla pandemia da SARS-CoV-2 ma fino a circa un anno fa, in questo periodo si era soliti parlare di influenza. Da qui la domanda: che fine ha fatto l’influenza?

Innanzitutto abbiamo già i dati relativi all’emisfero australe che hanno chiaramente indicato come le misure di contenimento messe in atto per contrastare la diffusione della pandemia da Coronavirus unita ad una maggiore aderenza al vaccino antinfluenzale da parte di tutta la popolazione (e non solo delle categorie a rischio) ha comportato un appiattimento della curva relativa ai casi di influenza e dei relativi problemi (accessi al Pronto Soccorso, ricoveri ecc. ecc.).

In Italia in previsione della stagione influenzale 2020/2021 è stato ovviamente tenuto in considerazione il rischio di co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2. Pertanto, è stato necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale sia per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e Influenza, sia per altri motivi. Vaccinando, infatti, contro l’influenza si riducono le complicanze legate alla malattia nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso ed infine gli esperti non escludono che la stimolazione del sistema immunitario indotta dal vaccino per l’influenza sia in grado di ridurre la probabilità di infezione da parte di Sars-Cov-2.

La rilevazione dei dati è iniziata, come ogni anno, nella 42sima settimana del 2020 (12 ottobre) e terminerà nella 17sima settimana del 2021 (25 aprile 2021), salvo ulteriori comunicazioni legate alla situazione epidemiologica nazionale.

Il nuovo rapporto settimanale di Influnet, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, conferma quello che probabilmente sarà il trend di questa intera stagione influenzale: i virus che provocano la nota malattia stanno circolando in modo molto ridotto rispetto agli scorsi anni e anche se non tutte le regioni riescono a essere puntuali con la conta dei casi, è ormai chiaro come l’epidemia si mantenga sotto la soglia basale.

Ma che cos’è la soglia basale?

La soglia basale è la quantità di contagi che ci si aspetta per quella determinata settimana dell’anno. Solitamente un’epidemia viene rappresentata da una curva, che ha un suo inizio, una sua fase di picco e poi una discesa più o meno veloce. Quando parliamo di influenza, sappiamo che inizia grossomodo a ottobre, anche se qualche primo caso di solito viene segnalato già a settembre, raggiunge il momento di massima circolazione attorno alla metà di gennaio e si dichiara conclusa tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. È facile intuire che il periodo del picco è anche una conseguenza delle feste di Natale, dove si sta tutti insieme in ambienti chiusi e per lungo tempo.

Lo scorso anno l’influenza ha colpito mediamente circa 3,5 italiani ogni mille assistiti, quest’anno prima delle festività natalizie il bollettino di Influnet mostrava già una riduzione dell’incidenza intorno 1,9 casi ogni mille abitanti e proprio l’ultimo rapporto settimanale ha fatto registrare un ulteriore calo a “soli” 1,4 casi ogni mille abitanti. Quindi i dati della prima settimana di gennaio confermano un netto calo dei casi pensate che lo scorso anno nella stessa settimana erano 6,6 casi ogni mille abitanti.

Si conferma dunque un trend che vede l’influenza circolare in modo molto ridotto rispetto alle precedenti stagioni e la figura qui sotto mostra come al momento la curva del 2021 (rosso) sia sostanzialmente piatta e più bassa rispetto alle curve del 2019 e 2018 (verde e viola).

Fonte Istituto Superiore di Sanità Flunews
Incidenza influenza Italia

Come spiegare questi dati?

E’ molto probabile che questo andamento sia legato sia alle misure di contenimento adottate in molte regioni da fine ottobre unitamente ad un aumento del numero di persone che si sono sottoposte al vaccino antinfluenzale. Sarà interessante vedere i dati sulla copertura vaccinale di quest’anno rispetto agli anni scorsi, è logico aspettarsi un incremento significativo delle persone che si sono vaccinate (nel 2020 si è vaccinato il 16,8% della popolazione generale ed il 54,6% degli over-65).