Da lunedì Lombardia a rischio zona rossa!

Rischiano Milano e l'hinterland, ma l'estensione potrebbe essere a carattere regionale. Calano i casi a Legnano.

MILANO – Ulteriori restrizioni porteranno quasi certamente alla zona rossa in Lombardia, o per lo meno nella maggior parte delle province, Milano compresa, e alla chiusura delle scuole.

In primo luogo venerdì l’Istituto superiore di Sanità controllerà l’Rt non attuale, basandosi però sui dati settimanali. La stessa cosa che ha portato questa settimana in arancione nonostante Rt da regione gialla. Qualora l’indice superasse quota 1,25, potrebbe aprire scenari da zona rossa per l’intera regione da lunedì.

Altra problematica: quella delle scuole. Il nuovo Dpcm prevede che si chiudano tutti gli istituti scolastici con un contagio di oltre 250 persone positive per 100mila abitanti. Anche in questo caso in diverse province lombarde la chiusura delle scuole è assicurata. Bisogna vedere come verrà applicata questa nuova strategia: misure mirate nelle zone che mostrano numeri peggiori o estensione regionale?

Ecco le cifre per provincia:

Brescia 489
Como 282
Monza e B. 272
Mantova 260
Lecco 244
Cremona 224
Pavia 224
Milano 217
Varese 217
Bergamo 175
Lodi 165
Sondrio 133

Di certo si sa che da lunedì si inizieranno a vaccinare gli insegnanti e si tratta di una platea di circa 200 mila persone da immunizzare entro inizio aprile.

Sotto la lente di ingrandimento finisce Milano e tutto l’hinterland che ha una cintura di milioni di abitanti attorno alla Metropoli. Per tutelare Milano città si potrebbe decidere di chiudere per micro aree creando cuscinetti ai comuni limitrofi.

La questione oggi è legata anche alle terapie intensive il cui numero è salito vorticosamente nella giornata di ieri in Lombardia. Si tratta adesso di vedere se fosse un recupero dei dati (cosa purtroppo fin troppo frequente in Regione) oppure un indicatore reale come quello che indica il rapporto positivi/casi testati che è in aumento.

Da questo chi decide chiusure e aperture ha notato che il numero reale dei contagiati potrebbe anche essere dalle 2 alle 3 volte superiore rispetto ai numeri formali comunicati.

L’unico dato comunque reale è sicuramente quello legato alla pressione ospedaliera. Non risulta in questo momento una criticità tale da poter portare alla chiusura dell’intera regione. Province come Sondrio e Lodi al momento non hanno criticità. Anche a Bergamo la situazione appare meno grave.

Viceversa a Brescia la situazione non è rassicurante con oltre 450 casi ogni 100mila abitanti.

Intanto una buona notizia arriva da Legnano città che ieri ha segnato solo 4 nuovi casi covid. Un dato nettamente inferiore a quello di martedì scorso quando i nuovi positivi erano 10. Una inversione di rotta dopo 13 giorni consecutivi