Lombardia: arancio o rosso?

Si salveranno (forse) le scuole, ma non tutte!

MILANO –  Parliamoci chiaro: questo 2021 finora è anche peggio del 2020. Tirando per sommi capi un bilancio dei primi tre mesi dell’anno possiamo tranquillamente dire che nonostante qualche bagliore pallido si inizi a vedere, la situazione non è certamente quello che ci si attendeva.

La Lombardia, dopo la Cina, è stata la prima regione del mondo a chiudere e sarà con tutta probabilità  l’ultima a riaprire. Perchè diciamo questo? Perchè i dati numeri che il ministro Speranza ha dato come limiti per poter aprire oppure chiudere una regione o una provincia ci dicono che il riscatto per una regione di 10 milioni di abitanti sarà molto lungo con questi parametri.

Nonostante un RT in netta diminuzione ed attuale ben ancorato sotto quota 1 (quindi da zona gialla), sarà l’incidenza quella che deciderà il colore della regione ed i casi sono circa 300 per 100mila abitanti di media, quindi da zona rossa. La politica ha alzato l’asticella per i contagi e la politica chiede di non riaprire la Lombardia anche in base ad una pressione ospedaliera che vede la Lombardia in netta sofferenza: ieri sul fronte dei ricoveri si contano 836 pazienti in terapia intensiva (+14) e 7.165 negli altri reparti dove il balzo è stato di 213 letti occupati in più in un giorno.  Una curva che scenderà solo fra un paio settimane.

Alla base di questi numeri la gestione assurda della campagna vaccinale con la regione che mostra tutte le pecche di una organizzazione disomogenea.

Lombardia meglio della media nazionale per la fascia >90 anni (62% con almeno una dose), ma leggermente sotto media invece per la fascia 80-89 anni (43% con almeno una dose). Queste fasce sono quelle in cui la letalità ed i ricoveri la fanno da padrona e non si capisce il motivo di questi ritardi che di fatto hanno bloccato l’intero sistema.

dati covid

In particolare per Fascia di età:

sopra i 90 anni letalità 26,7%

Da 80 a 89 anni letalità al 19,6%

Invece che tutelare queste persone, in Italia c’è stato il caos per scelte sbagliate della politica!

dati covid

In Lombardia la campagna vaccinale latita e molto:  rispetto all’obiettivo di coprire il 70% della popolazione, il numero dei totalmente vaccinati raggiunge solo il 5,9% (prima e seconda dose), a cui aggiungere un 6,8% a cui è stata somministrata solo la prima dose.  C’è stato un incremento (al rilevamento precedente, 12 marzo, erano 4,5%+5,0%), ma oltre l’87% dei lombardi vaccinabili non ha ancora visto un vaccino.

Ma che aprile ci aspetta??

Si punta dal 29 marzo ad avere una breve pausa di arancione (che dipenderà dai dati di questa settimana) almeno fino alla chiusure totali di Pasqua. Ma ci crediamo poco per via dei fattori qui sopra spiegati.

Invece rimane l’obiettivo di riprendere l’attività didattica che è imprescindibile di qualsiasi Paese civile.

Secondo il “corriere della sera” In Italia, dove le classi sono rimaste chiuse ben più a lungo che negli altri Paesi europei, non c’è correlazione significativa tra diffusione dei contagi e lezioni in presenza.

dati covid

L’apertura delle scuole è dunque scagionata, o almeno questa è la conclusione cui arriva una mastodontica ricerca, la prima di questo tipo in Italia, condotta da una squadra di epidemiologi, medici, biologi e statistici tra cui Sara Gandini dello Ieo di Milano. “Il rischio zero non esiste ma sulla base dei dati raccolti possiamo affermare che la scuola è uno dei luoghi più sicuri rispetto alle possibilità di contagio», sintetizza l’epidemiologa e biostatistica. Gli studi analizzano i dati del Miur e li incrocia con quelli delle Ats e della Protezione civile fino a coprire un campione iniziale pari al 97% delle scuole italiane: più di 7,3 milioni di studenti e 770 mila insegnanti”

Si punta oggi a riaprire appena dopo Pasqua la scuole dell’obbligo fino alla prima media. Chiuse le altre che rischiano un prolungamento fino a fine anno scolastico.

(Grafica Corriere e Legnano e l’emergenza Covid-19, alla ricerca di informazioni e notizie)