C’è anche lo stadio Giovanni Mari negli ambiti per la rigenerazione urbana

Rigenerazione urbana e territoriale, definiti dieci ambiti e gli edifici dismessi con criticità

LEGNANO – Sono stati presentati ieri nella seduta della commissione “Città futura” i dieci ambiti per la rigenerazione urbana e i due edifici dismessi con criticità oggetto di applicazione della legge regionale 18/2019. Lo scopo di questa legge è semplificare e incentivare gli interventi finalizzati alla rigenerazione dell’esistente (ambiti urbani o singoli edifici dimessi) per ridurre il consumo del suolo e riqualificare le aree degradate.

La legge regionale offre la possibilità ai Comuni –non si tratta di un obbligo- di esprimersi riguardo l’individuazione di ambiti di rigenerazione o di edifici dimessi con criticità, oltre al recupero dei piani terra (delibera già approvata dal consiglio comunale di Legnano).

Gli ambiti sono stati individuati dall’amministrazione comunale, che ha considerato come criterio la presenza di edifici o spazi pubblici, mentre gli edifici dismessi sono stati segnalati da privati a seguito di un avviso pubblico aperto per un mese dalla fine di dicembre 2020 a gennaio 2021. Sarà possibile integrare ogni anno il registro degli immobili dimessi tramite avviso pubblico.

«La rigenerazione urbana è stato un argomento forte della nostra campagna elettorale –sottolinea l’assessore alla Città futura Lorena Fedeli -Adesso abbiamo una norma che ci mette a disposizione strumenti adeguati per rifunzionalizzare porzioni significative della nostra città. L’individuazione, da parte nostra, degli ambiti rappresenta una prima analisi del territorio cittadino da leggere in una logica di progettualità più vasta, fortemente integrata con gli interventi da realizzare attraverso la proposta strategica “La scuola si fa città” e i progetti di bicipolitana e rete verde e del commercio. Il lavoro che stiamo facendo rispecchia quindi un’idea di città costruita su interventi organici e non su singole operazioni senza alcun nesso fra loro».

L’individuazione degli ambiti permette, inoltre, al Comune di accedere più agevolmente a finanziamenti per intervenire sul suo patrimonio. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia la norma prevede l’abbattimento del 60% degli oneri di urbanizzazione.

Per favorire gli interventi di rigenerazione e incentivare una più elevata qualità edilizia e ambientale nel recupero del patrimonio edilizio per il quale si applicano incentivi specifici in incremento all’indice di edificabilità. L’Amministrazione Comunale ha previsto un incremento fino al 20% dell’indice di edificabilità massima previsto dal PGT.

Il privato che segnala il proprio edificio dismesso ha diritto a godere degli incentivi a patto di attivarsi nella demolizione o messa in sicurezza entro tre anni, trascorsi i quali sarà il Comune a dover provvedere all’intervento. Eventualità, questa, per cui è prevista la creazione di un apposito fondo regionale.

I due edifici dismessi segnalati sono:
ex Cantoni in via Jucker ed ex distributore di carburante in via per San Giorgio.

L’Amministrazione Comunale ha inserito dieci ambiti di rigenerazione urbana:
Corso Italia, piazza Don Sturzo e piazza Mocchetti;
Attuale sede Croce rossa e via Pontida;
Ex liceo via Verri, ex palazzina Gil, ex palazzina vigili di via Milano;
Ex cinema Golden, piazza Vittorio Veneto, piazza del Popolo;
Ex Ila;
Centro commerciale Canazza, sede Croce rossa nazionale e area con edifici (ex Rsa Accorsi, attuale RSA,
scuole Pascoli e Frank, nido Salvo d’Acquisto, case comunali di via Colombes)
Stadio Giovanni Mari e area con case comunali fra via Palermo e via XX Settembre);
Case comunali via Cadorna – via del Fante;
Piazza Redentore – via Melzi;
Via XXIX Maggio – via della Vittoria (sino a via Rosolino Pilo escluso il complesso residenziale ex Agosti).