Il sindaco di Cerro: “Il braccialetto? Mai stato obbligatorio!”

Il braccialetto sarà messo al polso solo di chi lo vorrà

CERRO MAGGIORE – “Il braccialetto? Mai stato obbligatorio! Ora vogliamo vivere quattro giorni di festa in sicurezza e serenità!“. Così il sindaco di Cerro, Nuccia Berra, sulla sagra di San Bartolomeo di Cantalupo e sulla decisione di introdurre il braccialetto per rendere visibile il Green Pass.

Molti Comuni hanno sospeso fiere e sagre ben più piccole della nostra, noi NO. E lo rivendico con orgoglio! Come Sindaco non posso trasgredire alle leggi o alle indicazioni impartite dal Prefetto che ha chiaramente scritto che alle sagre e fiere, seppur di paese, all’aperto o al chiuso, è OBBLIGATORIO accedere con Green Pass.

Dovevamo trovare il modo per mettere in pratica quanto previsto dal decreto legge e lo abbiamo fatto nel modo più pratico possibile.

La modalità è semplice, quanto furba: i controlli saranno a campione, ma siamo convinti che molti vorranno vivere in tranquillità la festa di San Bartolomeo e non pensare a dover mostrare continuamente di possedere il famigerato Green Pass. Infatti richiedere il gadget, andando volontariamente nei punti informazioni a farsi scannerizzare e verificare il Qrcode del Green Pass, è pratico e semplice. Ed il gadget sarà messo al polso solo di chi lo vorrà, e ribadisco senza obbligo.

Il tanto commentato braccialetto potrà essere indossato per tutti i 4 giorni della festa (una settimana per le giostre) evitando ulteriori e ripetitivi controlli. È un modo ‘garibaldino’ di attuare la normativa, ma siamo convinti possa essere molto efficace.

Inoltre la nostra modalità di accertamento del Green Pass salvaguarda la privacy e la sicurezza, perchè i nostri addetti sono stati formati ed hanno l’obbligo alla riservatezza. 

Qualcuno dice che avremmo dovuto opporci al Green Pass e alla risposta della Prefettura: GREEN PASS OBBLIGATORIO IN SAGRE E FIERE, SIA ALL’APERTO CHE AL CHIUSO.

Nulla di più sbagliato. La Sagra di San Bartolomeo dura quasi una settimana. Se avessimo voluto fare i furbi, ignorando le direttive perentorie della Prefettura, avremmo ottenuto il risultato opposto, magari con un decreto di sospensione dell’evento.

Ricordo a tutti che Cantalupo ha già vissuto certe situazioni, proprio nel periodo del commissariamento prefettizio furono vietati i fuochi d’artificio per dei cavilli normativi.

La storia insegna e la capacità di mediare è una virtù, specialmente in questo momento tanto difficile.

Per queste ragioni vorrei che tutti si pensasse alla voglia di ritornare a festeggiare, in sicurezza, con regole nuove, ma a festeggiare.
Lasciamo la polemica politica fuori dalla Sagra di San Bartolomeo!