Si è costituito un gruppo SPORTNEGATO contro il supergreenpass che non è assolutamente servito a limitare la circolazione del virus, anzi….
MILANO – Mentre in molte nazioni i divieti stanno lasciando il posto a politiche più permissive, in Italia dal 10 gennaio scorso è di fatto entrato in vigore il nuovo dpcm che di fatto VIETA ai ragazzi di 12 anni in su di fare sport senza il super green pass.
Niente tamponi quindi, ma solo sport aperto ai soli vaccinati, visto che anche i guariti con le regole assurde di oggi sono tutti fermi ai box in attesa di capire se queste regole cambieranno oppure no.
Nell’attesa dai 12 in su tornare a fare sport in queste condizioni sta diventando sempre più complicato. Sono decine di migliaia in Italia i ragazzi non vaccinati che non possono al momento rientrare a giocare coi compagni di squadra.
In Italia si stimano 4,7 milioni di ragazzi dai 12 ai 19 anni. Di questi hanno ricevuto il vaccino poco più di 3,6 milioni. Molti provvederanno quanto prima, ma molti sono in attesa di capire l’evoluzione della pandemia. Alcuni scienziati spiegano infatti che il vaccino odierno non servirebbe assolutamente contro Omicron, il cui vaccino dovrebbe essere pronto a marzo. Peraltro il supergreenpass non solo non è servito, ma ha fatto circolare più rapidamente il virus.
Altre nazioni invece vietano nella maniera più assoluta la vaccinazione ai minori di 16 anni. Ad esempio in Gran Bretagna gli esperti del Comitato medico-scientifico britannico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson sulla campagna vaccinale anti Covid hanno negato la somministrazione, già autorizzata dalle agenzie del farmaco, dei vaccini ai bambini e ragazzi sani fra i 12 e i 15 anni.
Secondo l’organismo, il rapporto fra rischi e benefici per questa fascia d’età non permette di dare il via libera che dovrebbe avere a supporto solo considerazioni di cautela sanitaria generale.
Tanti dubbi questi che hanno portato migliaia di ragazzi e di famiglie a decidere di non vaccinarsi.
Adesso è nato un gruppo che aggrega migliaia di genitori e di ragazzi che fa riferimento alla sigla “SPORTNEGATO” e che ha deciso di scrivere al ministro Speranza, alle istituzioni, a Draghi e anche a Mattarella per spiegare quanto sta succedendo.
Ecco la lettera inviata:
Gli adolescenti sono vittime invisibili, a cui sono state richieste rinunce di crescita ed esperienze incredibili. Tremila genitori di atleti italiani hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al ministro della Salute, a varie Istituzioni italiane ed internazionali e a tutte le federazioni sportive italiane, per richiamare l’attenzione sulla condizione dei propri figli minorenni che dal prossimo 10 gennaio non potranno più partecipare alle attività sportive, o perché con Green Pass da vaccinazione in scadenza o perché non vaccinati, per motivi di varia natura.
I decreti legge 221 e 229 impongono nuove e drammatiche restrizioni anche ai ragazzi che fanno sport, oltre che all’intera popolazione del nostro paese. Secondo quanto si legge nel documento, “pare curioso che il Ministero della Salute non sappia o dimentichi quanto lo sport sia fondamentale nella crescita dei nostri giovani e nella formazione dei futuri cittadini italiani.
Pare curioso che il Ministero della Salute non ritenga doveroso dover mettere in atto ogni sforzo perché nessuno sportivo debba essere fermato, bensì incoraggiato, sostenuto ed aiutato ad andare avanti”.
I firmatari della lettera continuano segnalando che “punire con l’esclusione atleti che per mesi si sono sottoposti a tamponi pur di poter praticare sport, appare un’inutile e dannosa misura che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla salute mentale dei ragazzi, quali ad esempio depressione, ansia e senso di frustrazione, né servirà a fermare la circolazione del virus. Inoltre, a ferire ancora di più i nostri figli e le famiglie tutte, contribuisce la totale assenza di empatia e di vicinanza da parte di Enti, Federazioni e Associazioni sportive, dei compagni di sport e delle loro famiglie.
I grandi timori dei genitori firmatari dell’appello trovano conferma in 2 autorevoli studi di cui si illustrano gli aspetti salienti: 1) Dossier: adolescenti in lockdown, a cura del Centro Clinico di Psicologia di Monza; 2) Studio promosso dal Dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova. In entrambe le indagini, pubblicate su autorevoli riviste scientifiche internazionali, si presentano dati allarmanti sulla condizione di molti adolescenti che, in seguito al secondo lockdown, hanno avuto problemi psicologici anche molto gravi.
In molti casi si è rilevato un aumento di stati di agitazione e ansia, sintomi dissociativi, disturbi del sonno, tentativi di suicidio. I curatori di tali ricerche hanno inoltre evidenziato che l’attività fisica e ludica, svolta insieme ai propri pari, è in grado di far produrre neurotrasmettitori benefici per la salute psico-fisica. Vedo un pavimento che è diventato gelatinoso, cioè non proprio solido…vedo che c’è un buco in fondo ma io sono ancora su per ora e lo vedo dall’alto” Ci domandiamo, infine, se sia sensato lasciare a casa dei ragazzi sani e speriamo vivamente che sia possibile prevedere qualche iniziativa analoga a quella promossa da Governatore Zaia, che ha rientegrato al lavoro molti sanitari sospesi, prevedendo per loro tampone di verifica ogni 4 giorni.
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