Immatricolazioni auto, un disastro col primo quadrimestre a -26,5%!

Gli incentivi approvati restano ancora al palo in mancanza della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Resta l’amaro in bocca per l’abbassamento delle soglie di prezzo e per l’esclusione dal beneficio delle flotte aziendali.

MILANO – Secondo i dati dell’Archivio Nazionale dei Veicoli del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ad aprile il mercato autovetture italiano è diminuito del -33% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (97.339 vs 145.243 immatricolazioni). Nel primo quadrimestre sono state immatricolate 435.647 unità a fronte delle 592.488 del 2021, che corrisponde ad un calo del -26,5% (-38,9% rispetto al 2019).

Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto, ha dichiarato «Prosegue in pericolosa discesa libera il mercato dell’auto: quello appena trascorso è stato, infatti, un altro mese durissimo per le immatricolazioni, con il peggior segno negativo, sempre a doppia cifra, dall’inizio dell’anno. L’operatività degli incentivi è ancora in sospeso – il DPCM automotive firmato lo scorso 6 aprile attende tuttora di entrare in vigore – e in una situazione in cui il mercato è sostanzialmente fermo, con una perdita di circa 156.800 pezzi rispetto al primo quadrimestre 2021, non riusciamo a capitalizzare le già basse intenzioni di acquisto della clientela che visita i nostri saloni: è a rischio la tenuta dei nostri bilanci e la sopravvivenza stessa delle nostre imprese».

«È necessario» continua il Presidente De Stefani «velocizzare la messa a disposizione dei fondi stanziati dal Governo, dissolvendo in parte quell’incertezza che da inizio anno domina il settore e le vendite di veicoli green. Le decisioni di acquisto sono ulteriormente indebolite dall’aumento generale dei prezzi, a partire dai costi dei carburanti, malgrado le misure rinnovate anche oggi dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di variabili che, se non adeguatamente compensate, rischiano di ridurre ancor di più il potere d’acquisto di famiglie e imprese. Incidono anche i timori legati alla durata del confitto in Ucraina e la carenza di alcune componenti e materiali essenziali per la produzione degli autoveicoli».

«Gli incentivi pluriennali, varati secondo un approccio non ideologico, rappresentano un segnale importante nella graduale svolta verso le tecnologie a zero o ridottissimo impatto ambientale, tuttavia» prosegue De Stefani «resta l’amaro in bocca per l’abbassamento delle soglie di prezzo massimo degli autoveicoli incentivabili e soprattutto per l’esclusione delle aziende dal godimento dei contributi statali, in quanto proprio le imprese sono capaci di promuovere il rinnovo del vetusto parco circolante italiano e dunque accelerare la transizione ecologica sostenibile e spingere sull’ampliamento delle infrastrutture di ricarica elettrica a maggiore potenza sulle strade a scorrimento veloce». 

«Infine – conclude De Stefani – sottolineiamo l’urgenza di reintrodurre con strumenti normativi anche l’acquisto in leasing per i veicoli commerciali e di rivedere l’attuale termine dei 180 giorni per completare le pratiche di prenotazione degli ecobonus, poiché con gli attuali tempi di consegna, molto allungati nel tempo (per le ragioni già note), di fatto è a rischio il riconoscimento dei bonus tanto attesi e con essi la già difficile transizione verso l’elettrico e le tecnologie compatibili con la riduzione delle emissioni di CO2».

Dal punto di vista dei canali, ad aprile si assiste al deterioramento dei volumi di immatricolato in tutti i canali di vendita: quello dei privati registra un drastico calo del -40,2%, pesante anche la flessione delle immatricolazioni a società (-24,3%) e noleggio (-20,6%). Analoga tendenza nel primo quadrimestre, con il mercato privati che scende del -29,1% (quota 61,5%), quello delle società del -22,2% (quota 14,6%) e il noleggio -21,6% (quota 23,9%).

Sul fronte delle alimentazioni, le nuove immatricolazioni di elettriche sono calate del -37,5% con una market share del 3,1%, così come anche le plug-in e le ibride (mild e full) hanno subito rispettivamente un arresto del -8,5% (quota mese al 5,9%) e -19,9% (quota mese al 34,5%). Il mercato delle auto a benzina (-42,9%) e diesel (-38,1%) rimane sempre debole, con quote di mercato rispettivamente del 27,2% e 20,9% nel mese.

Il vertiginoso aumento del prezzo del gas naturale si rifletta profondamente sulle nuove immatricolazioni di auto a metano scese ad aprile a -73,6%; anche il GPL registra -22,4%. A livello cumulato le quote di mercato risultano così ripartite: benzina 27,2%, diesel 20,4%, elettrico 3,3%, plug-in 5,4%, ibrido elettrico 33,9%, Gpl 8,7% e metano 1,1%.

Negli ultimi tre giorni di aprile è stato immatricolato il 38,3% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato circa il 9,3% dei volumi di vendita mensili, in flessione del -30,8% sui volumi dello stesso mese dello scorso anno.