Tentato omicidio e spaccio di cocaina, arrestate sei persone tra Lonate Pozzolo e Cuggiono

I traffici illeciti avvenivano nei boschi dell'Altomilanese e del Basso Varesotto

LONATE POZZOLO (VA) / CUGGIONO (MI) – Nelle prime ore di oggi, lunedì 18 luglio, i Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio hanno arrestato sei persone, quattro uomini (due italiani, un marocchino e un albanese) e due donne italiane, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di tentato omicidio nei confronti di un presunto spacciatore e di spaccio di cocaina, eroina e hashish all’interno dei boschi dell’Altomilanese.

Dopo lunghe indagini i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile con il sostegno della Procura della Repubblica di Busto Arsizio sono riusciti ad individuare i presunti autori di un tentato omicidio, commesso da tre uomini il 20 agosto del 2020, nella zona boschiva di Lonate Pozzolo (VA) ai danni di un ragazzo 31enne di origine marocchina dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I tre presunti autori del tentato omicidio, dopo aver simulato il loro interessamento all’acquisto di droga previo contatta telefonico con lo spacciatore obiettivo di una “punizione” per un debito di droga non pagato, armati di pistola e spranghe lo avevano affrontato fisicamente cercando di bloccarlo. Riuscito a divincolarsi e a darsi alla fuga, era stato raggiunto all’avambraccio da un colpo di pistola esploso da uno dei tre aggressori. La spedizione punitiva, per come potuto accertare, era scaturita per un debito di droga non pagato.

Le indagini hanno poi consentito di appurare che, in realtà, si era trattato di uno scambio di persona: il vero obbiettivo della spedizione punitiva era infatti un altro spacciatore, sempre di origine marocchina, che qualche giorno dopo, questa volta a Cuggiono, insieme ad una compagna era stato immobilizzato, percosso e minacciato con una pistola dagli stessi tre protagonisti della prima aggressione. Il tutto per costringerli a saldare il debito di droga di circa 30mila euro.

Durante le investigazioni, condotte anche con la collaborazione della Squadra Mobile di Biella, è emerso che una coppia di italiani, coadiuvati da un cittadino albanese, aveva dato avvio a un fiorente traffico di cocaina, eroina e hashish, rifornendo di consistenti quantitativi di droga, tra gli altri, il citato cittadino marocchino e la sua compagna, che si occupavano poi dello spaccio al dettaglio nelle zone boschive dell’Altomilanese e del Basso Varesotto.

Le indagini – si legge in un comunicato dei Carabinierise da un lato purtroppo forniscono conferma del sempre più frequente rischio di spirali violente cui può portare il fenomeno come danno prova i recenti casi di omicidi e ferimenti colpi d’arma da fuoco di cittadini di origine magrebina, offrono, dall’altro, dimostrazione della efficace e precisa azione di contrasto delle Forze di polizia della provincia di Varese e della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che sullo specifico fronte ha di recente istituito un “Osservatorio Permanente” quale strumento di coordinamento e raccordo di tutte le evidenze di indagine sul tema ovvero finalizzato a delineare un sempre aggiornato quadro di situazione delle emergenze e delle criticità, onde adottare, con speditezza ed efficienza, appropriate iniziative investigative e per meglio direzionare/calibrare le attività in corso.