A.C. Legnano, lo sfogo del Presidente Munafò

In un'intervista a Sport Legnano, il massimo dirigente lilla parla a ruota libera della situazione del club dopo l'inizio ben poco esaltante di stagione

LEGNANO – L’addio del Direttore Sportivo Raffaele Ferrara, personaggio vicino a Roberto Simonini, addio arrivato a sorpresa dopo la vittoria del Legnano sulla Castellanzese di domenica scorsa, ha fatto partire una ridda di voci sulla separazione dell’ex patron dell’Inveruno ed il Presidente lilla Giovanni Munafò.

Voci che lo stesso Munafò ha confermato in un’intervista rilasciata al nostro giornale nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 19 ottobre: “Non posso che confermare queste voci, che corrispondono a verità. Roberto Simonini, che non ricopriva ruoli ufficiali all’interno della società, era un amico esterno al Consiglio Direttivo che ha ci ha presentato alcune sponsorizzazioni. Purtroppo è venuto meno il giusto feeling, cosa probabilmente dettata dalla mia insoddisfazione totale sui risultati fin qui ottenuti dalla squadra. Perché bisogna essere realisti, gli obiettivi che abbiamo annunciato ad inizio stagione erano ben diversi, mentre oggi purtroppo ci troviamo ad undici punti dalla prima in classifica quindi evidentemente qualcosa non è funzionato. Da qui la decisione di separarci in maniera assolutamente consensuale.

Il D.S. Raffaele Ferrara ha deciso di dimettersi per motivi personali, ma sinceramente non so se questa decisione sarebbe stata presa se invece oggi fossimo noi in testa alla classifica”, ha continuato Munafò, che piega poi i motivi della scelta di far tornare a ricoprire questo ruolo da Eros Pogliani: “Ho preso la decisione di far ritornare Eros perché lo scorso anno, pur arrivando a campionato in corso, ha saputo operare i giusti correttivi che ci hanno permesso di raggiungere in maniera egregia gli obiettivi. Siamo arrivati secondi, abbiamo centrato i playoff e siamo arrivato fino alla finale. La scelta di tornare a collaborare con Pogliani è stata di conseguenza è stata la più veloce per cercare di porre rimedio alla situazione in cui ci troviamo a livello sportivo.

Il massimo dirigente lilla ha poi tenuto a precisare che i problemi di classifica non hanno avuto ripercussioni sotto l’aspetto societario: “Vorrei tranquillizzare i nostri tifosi: sotto il profilo societario la situazione è assolutamente tranquilla e serena, ora cercheremo di andare a riprenderci un po’ di punti in classifica e poi al termine del girone di andata faremo con il D.S. le giuste valutazioni. Siamo comunque sereni, non abbiamo cioè particolare intenzione di rivoluzionare tutta la rosa ma di cercare i giusti inserimenti che possano contribuire a farla crescere. Realisticamente la distanza che ci separa dalle prime è importante ed anche se è vero che teoricamente ci sono ancora più di 80 punti in palio è chiaro che gli obiettivi dovranno essere riadattati alla realtà.”

Tornando all’aspetto tecnico, il Legnano durante la campagna acquisti estiva è stato completamente rivoluzionato, con un nuovo tecnico ed una rosa rinnovata quasi al 100%. Era proprio il caso di buttare al vento tutto il buon lavoro svolto nella scorsa stagione? Munafò a questa domanda ha risposto così: “E’ una giusta osservazione. A parte il fatto che le scelte tecniche sono state fatte dal Direttore Sportivo Ferrara, non dobbiamo però scordarci che lo scorso anno ci sono stati degli episodi particolari dove alcuni tifosi hanno avvicinato i nostri ragazzi e detto loro che dovevano andarsene via. Ad una squadra che arriva seconda! Siamo alla follia, questa è una cosa che mi fa arrabbiare ancora oggi solo a pensarci. E lo stesso invito è stato fatto anche a noi della società. E se io e la mia famiglia non l’abbiamo fatto è solo perché non c’era nessuno interessato al Legnano!

Il Presidente lilla poi si è lasciato andare ad uno sfogo abbastanza amaro: “Non è comunque facile operare in una realtà come Legnano, dove per quanto ti puoi sforzare ed impegnare per il bene della squadra ti trovi sempre addosso critiche spesso impietose e, devo sottolinearlo, talvolta ben oltre il limite dell’offesa personale. A quelli che ci criticano vorrei dire che la squadra quest’anno è costata di più di quella della stagione scorsa e che in ogni caso io non sono intervenuto in nessuna questione tecnica. La maggior parte dei giocatori che il Direttore Sportivo ha portato a Legnano non li conoscevo nemmeno, ma in ogni caso non è il mio compito quello di gestire la parte prettamente sportiva e tecnica.

Bisogna comunque essere obiettivi: la campagna abbonamenti, nonostante le grandi aspettative della vigilia, è stata del tutto insoddisfacente – ha sottolineato MunafòAnche se abbiamo fatto meglio dello scorso anno, i dati ci consegnano una realtà fatta da circa 160 abbonamenti, che tolti quelli omaggio ci portano a circa un centinaio di tessere vendute. Oltre a questo, ho contattato molti imprenditori legnanesi ma nessuno di loro si è detto disponibile ad entrare in società per dare un concreto sostegno alla causa lilla. Per fortuna continuiamo ad essere presenti il sottoscritto e la mia famiglia, facendo sforzi importanti a livello economico ed anche, lo devo ammettere, a livello famigliare e personale, facendo grandi sacrifici. Sacrifici che comunque continueremo a fare, perché nonostante la grave crisi economica in cui versa la nostra città ed il nostro paese, noi siamo riusciti a trovare un gran numero di sponsorizzazioni ed altre stanno arrivando proprio in questi giorni.

Leggere sui social, dopo anni di sacrifici, commenti offesivi ed ingiusti, tipo che siamo una società di pagliacci, fa davvero male. Si tratta dell’ennesima, ennesima, ennesima offesa che la mia famiglia ed il mio gruppo riceve. Le critiche le accettiamo, le offese no, da questo momento vedremo di tutelarci girando il tutto alla Polizia Postale. Noi siamo una società che nella nostra categoria è invidiata a livello nazionale: da quando ho preso in mano il Legnano lo abbiamo riportato in Serie D, restandoci stabilmente per quattro anni, durante i quali abbiamo ottenuto due secondi posti ed una finale playoff.

Giovanni Munafò ha poi concluso: “L’ho già detto più volte in passato, anche al vostro giornale: nella vita c’è sempre un inizio e ci sarà una fine. Un giorno arriverà anche la fine della mia gestione. Non voglio nascondere che se dovessero arrivare oggi delle persone disponibili o che hanno intenzione di rilevare il Legnano per poter migliorare quello che stiamo facendo noi, sono disposto a cedere in parte o anche del tutto la società. Se dovessero arrivare degli imprenditori fortissimi che vogliano investire seriamente nel Legnano, proponendo un progetto ambizioso, sarei il primo a farmi da parte per il bene dei colori lilla. Però chi vorrà prendere in mano il Legnano dovrà garantire di poter fare meglio di quello che ha fatto in questi anni la mia famiglia, che poi significa andare in Serie C e possibilmente rimanerci per cinque o sei anni, mantendendo la società economicamente sana. A Legnano abbiamo già visto in passato cosa significa fare il passo più lungo della palla…