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Lilla: che campionato sarà adesso?

12 ottobre 2022 | 09:08
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Lilla: che campionato sarà adesso?

Tante domande dopo il disastroso avvio di campionato

LEGNANO –  Otto punti in 8 gare. Il bottino non è granchè, diciamolo subito. Le tre sconfitte consecutive si fanno oggi sentire più che mai così come la posizione in classifica che si fa adesso preoccupante: playout!

La vetta, già guardiamo anche quella, dista 11 punti e vede le squadre liguri dominare un girone senza dubbio inferiore alla qualità del girone B.

Nonostante questo mister Palo rimane. Chi sia aspettava una mossa da parte della società è rimasto finora deluso. In giro di allenatori validi poco o nulla. Ma forse non è l’allenatore il problema. L’ultimo, Mazzoleni, lo ha preso la Castellanzese. Quindi? Forse la decisione di continuare su questa strada deriva dal fatto che l’obiettivo stagionale sarà soltanto una tranquilla salvezza, poi quello che viene di altro lo si porta a casa. Obiettivo che rimane alla portata dei lilla, nonostante le velleità dei tifosi siano ben altre, soprattutto dopo i playoff dello scorso anno.

Ma l’ambiente Legnano, con un risultato del genere, continuerà a vivere di luce riflessa dal passato.  Ormai il professionismo è lontano, come sono lontani i numeri delle presenze. Al Mari, eccezion fatta per i soliti ultras che non fanno mai mancare il supporto, rimane negli altri settori una nicchia, sempre quella, anzi meno del solito.

Al Palaborsani a vedere il basket c’erano domenica 1500 persone. Record di abbonati. Spettacolo, danza, musica, per un pomeriggio che il presidente Marco Tajana (che a vedere i lilla ci viene) ha confezionato negli anni all’americana, rendendo appetibile a tutti il basket delle serie minori fino a diventare una vera e propria moda fra felpe, gadget, schermi giganti e show.

Il calcio senza derby sentiti (quello con la Pro Patria è da archeologia del pallone), senza squadra blasonate e soprattutto senza risultati rimane un divertimento per pochi. Già la Pro Patria, squadra che a pochi chilometri da qui nonostante negli anni abbia rischiato più volte di sparire dal calcio fra piagnistei, presidenti inventati e cordate al limite della fuffa, il calcio continua a farlo e lo fa da professionista a due punti dalla vetta del girone A di Lega Pro. L’ultima gara a Vicenza in uno stadio con 7000 persone presenti.

Scena da istituto luce per i lilla. Legnano che continua a fare calcio con la famiglia Munafò e lasciatecelo dire: PER FORTUNA che ci sono loro. Hanno preso una patata bollente e nonostante tutto la stanno portando avanti senza aiuti e sempre con un occhio al bilancio che, visto quanto capitato in passato, non è certo un valore da dimenticare.

Non vediamo nulla di altro all’orizzonte e men che meno un aiuto da parte delle istituzioni. A Busto la squadra della città è stata sempre oggetto di discussione politica, di aiuti istituzionali, di salotto della città, di imprese, di sponsor (anche occulti). Si sono sempre salvati per il rotto della cuffia ma hanno sempre portato avanti la baracca.

A Legnano la politica non ha mai fatto nulla: il Legnano è fallito senza che alcuno avesse mosso un dito. In tribuna di politici manco l’ombra. Interesse verso la squadra di calcio della città? Zero. E allora? Allora si continua a vivere di luce riflessa dal passato. Avevano fatto così i tifosi degli anni ’50. Finita la serie A hanno sperato per 30 anni di tornarci, rendendosi conto che la nuova realtà sarebbe invece stata quella della serie C, ad andar bene.

Realtà che manca da troppo tempo in questa categoria che forse rimane quella più adatta ad un ambiente ormai disilluso. Chi sperava di stravincere il campionato e di riportare oggi un nuovo entusiasmo allo stadio è senza parole: 8 punti in 8 gare con molti giocatori ben al di sotto della aspettative. Un avvio disastroso.

Legnano rimane un nome inciso nella storia del calcio, ma come tante altre realtà sprofondate nel dilettantismo, adesso sarà davvero dura rialzarsi.