La fideiussione per la serie C raddoppia dalla prossima stagione!

700 mila euro di deposito per la Lega Pro. Una stretta economica che rischia di diventare un ostacolo insormontabile
MILANO – Mentre sul campo si gioca la salvezza, nei palazzi della Lega Pro si riscrivono le regole d’ingaggio. E stavolta non si parla di tattica, ma di conti in ordine.
Per la stagione 2025-2026, la Serie C alza l’asticella: l’importo della fideiussione necessaria per l’iscrizione raddoppia, passando da 350 a 700 mila euro. Una svolta che rischia di far tremare più di una poltrona presidenziale.
La ratio è semplice: evitare nuove stagioni macchiate da fallimenti, esclusioni e penalizzazioni. Troppi i casi recenti di club incapaci di arrivare al traguardo, con campionati stravolti e classifiche riscritte a suon di sentenze. La Lega Pro prova così a blindare il torneo, imponendo una maggiore solidità finanziaria come condizione d’ingresso.
E la fideiussione raddoppiata è solo l’inizio. A fare da filtro ci sarà anche l’indice di liquidità, che dovrà raggiungere almeno quota 0,8. Chi non sarà in grado di rispettare questo parametro, dovrà mettere mano al portafogli e versare ulteriori garanzie per completare l’iscrizione.
Il messaggio è chiaro: la Serie C non è più terreno per sognatori senza copertura. È diventata una corsa a ostacoli economici dove a restare in piedi saranno solo i club davvero attrezzati.
Questa stretta sui requisiti economici rischia di diventare un ostacolo insormontabile soprattutto per le società più piccole, spesso già alle prese con bilanci fragili e sponsor limitati. Il rischio concreto è quello di vedere ridursi ulteriormente il numero di club capaci di sostenere la Serie C, trasformando il campionato in un’arena sempre più elitaria, dove l’accesso non sarà più garantito dal merito sportivo, ma dalla forza del portafoglio. Una rivoluzione silenziosa, che potrebbe ridefinire il volto del calcio di terza serie, lasciando fuori chi, pur con storia e passione, non riesce più a stare al passo coi tempi.