
Alla Pro Vercelli bastano due pareggi
BUSTO ARSIZIO – Il Legnano spinge per poter tornare in D a tutti i costi e forse in serie D troverà, dopo anni ed anni, il derby coi bustocchi che in queste ore stanno vivendo un dramma.
Oggi pomeriggio, alle 17.30, allo stadio Carlo Speroni di Busto Arsizio, va in scena il primo atto di un dramma in due tempi che profuma d’antico calcio lombardo-piemontese: la Pro Patria ospita la Pro Vercelli per il playout di Serie C. In palio non c’è una coppa né una medaglia, ma il pane duro della salvezza.
Ai bustocchi, gloriose tigri imborghesite dal tempo, serve l’impresa vera: nei 180 minuti dovranno fare almeno un gol più degli avversari, ché la classifica ha già sorriso ai vercellesi. Due pareggi – che in altri tempi si sarebbero chiamati compromessi storici – basterebbero infatti alla Pro Vercelli per restare nel professionismo.
Non c’è gloria senza fatica, e a Busto lo sanno bene. La settimana è stata spesa col sudore dei giusti, sotto la guida di Massimiliano Caniato e Massimo Sala, allenatori in coabitazione d’urgenza. Dall’altra parte, a Vercelli, si è cambiato timoniere: fuori Banchini, dentro Massimo Gardano, che proverà a riportare serenità ad una squadra con l’elmetto ma poche munizioni.
In casa tigrotta la presidentessa Patrizia Testa ha provato a stringere i ranghi con parole di fede calcistica, lanciando un messaggio ai cuori pigri del gruppo: “Adesso o mai più”. Uno su cui si conta è Giacomo Beretta, attaccante dalla vena intermittente ma capace di acuti rari come la quaterna rifilata al Lumezzane.
È scontro tra artiglierie scarne: 32 gol la Pro Patria, 30 la Pro Vercelli. Peggio non ha fatto nessuno nel girone. Ma nelle partite disperate si può anche segnare col cuore, purché batta più forte del cronometro e del destino.
La salvezza è un castello che va assaltato a mani nude, e forse già oggi si capirà chi ha ancora calli e coraggio per restare tra i professionisti.