
Serie C, scaduti i termini per l’iscrizione: tra esclusioni eccellenti, incognite e un caso-Brescia sempre più drammatico
MILANO – Alla mezzanotte del 5 giugno è scaduto ufficialmente il termine per la presentazione delle domande d’iscrizione ai campionati professionistici 2025/2026. Un passaggio formale per Serie A e Serie B, ma come da tradizione, tutt’altro che banale per la Serie C. Come ogni anno, è proprio nel terzo livello del calcio italiano che si concentrano le maggiori criticità, tra club sull’orlo dell’esclusione, documentazioni incomplete e salvataggi dell’ultima ora. Ora la palla passa alla Covisoc, l’organo di controllo della FIGC, che entro il 13 giugno dovrà esprimersi sulla regolarità delle domande.
Ecco il quadro girone per girone.
Girone A – Sospiro di sollievo per Pro Vercelli e Triestina
Le preoccupazioni delle ultime settimane sembrano rientrate. La Pro Vercelli, dopo giorni di incertezza, ha sciolto le riserve e presentato regolarmente la propria documentazione. Stesso discorso per la Triestina, che ha finalmente ricevuto la tanto attesa copertura finanziaria dagli Stati Uniti, risolvendo l’impasse che minacciava la permanenza nel professionismo. Nessuna criticità segnalata per le altre società del girone.
Girone B – Il caso più grave è la SPAL, l’Inter U23 pronta al subentro
Nel gruppo B le nubi più nere si addensano su Ferrara. Nonostante la salvezza ottenuta ai playout, la SPAL rischia seriamente l’esclusione. La domanda di iscrizione è stata depositata, ma senza le necessarie garanzie economiche. Secondo quanto riportato da TuttoMercatoWeb, si va verso una clamorosa estromissione e il posto potrebbe essere occupato dall’Inter U23, già pronta a subentrare.
Più rassicuranti le notizie per Campobasso e Ascoli, che avevano anticipato il buon esito delle operazioni già nei giorni scorsi. Situazione ancora incerta, invece, per il Rimini: la società risulta in regola, ma non sono trapelati dettagli ufficiali sui documenti depositati.
Girone C – Nessun allarme, ma Taranto e Torres fuori
Abituato a forti scossoni negli ultimi anni, il girone meridionale vive stavolta una relativa stabilità. L’esclusione anticipata di Taranto e Torres, formalizzata nei mesi scorsi, ha semplificato la composizione del girone. Tutti gli altri club hanno completato correttamente le procedure d’iscrizione e, salvo sorprese, non dovrebbero esserci defezioni.
Il caso Brescia – Spettro fallimento e un’ipotesi-provincia per salvare il nome
L’emergenza più grave, però, si gioca lontano dalla Serie C. Il Brescia, retrocesso sul campo dalla Serie B, si trova in una situazione drammatica. Il patron Massimo Cellino non ha effettuato i pagamenti richiesti per l’iscrizione, e le Rondinelle rischiano una storica sparizione dal calcio professionistico.
L’unico spiraglio è rappresentato da un’estrema manovra del Comune di Brescia, che detiene i diritti sul marchio “Brescia Calcio”, rimasto inutilizzato dall’era Corioni. La sindaca Laura Castelletti ha convocato per il weekend un incontro con le dirigenze di Feralpisalò, Lumezzane e Ospitaletto, club della provincia attualmente in Serie C, per valutare un’eventuale acquisizione del marchio storico e mantenerne vivo il nome nel calcio professionistico. Un’ipotesi complicata, ma non del tutto irrealizzabile, soprattutto se Cellino dovesse gettare definitivamente la spugna.
Le prossime tappe
La Covisoc avrà ora il compito di esaminare tutta la documentazione ricevuta. Le esclusioni ufficiali arriveranno entro il 13 giugno, data in cui si inizierà a delineare con chiarezza la mappa dei club ammessi e degli eventuali subentri. I ricorsi saranno possibili entro pochi giorni e, come sempre, sarà un giugno ad alta tensione per molti club e tifoserie.
Per alcuni, come Brescia e SPAL, si è già entrati nella zona rossa.