Darmian, De Fenza e Castoldi: dalla provincia lombarda alle vette dello sport internazionale foto

Campioni nati in Lombardia che stanno dando lustro al territorio a livello nazionale e internazionale

LEGNANO – Calcio, poker sportivo e ginnastica aerobica sono tre discipline completamente diverse tra loro. Ma hanno una cosa in comune: la presenza di campioni nati in Lombardia che stanno dando lustro al territorio a livello nazionale e internazionale. I loro nomi? Matteo Darmian, laterale del Manchester United, Alessandro De Fenza, professionista del Texas Hold’em e Michela Castoldi, ginnasta di fama internazionale. Queste le loro storie e i traguardi più importanti raggiunti in carriera.

Matteo Darmian nasce a Legnano il 2 dicembre 1989. Fin dai primi calci al pallone dati all’oratorio di Rescaldina, il brianzolo mette in mostra quelle doti di duttilità e corsa che faranno di lui uno dei terzini più eclettici e apprezzati di tutto il panorama europeo. Ma andiamo con ordine. A scoprire le doti di Darmian è Beniamino Abate, osservatore del Milan che lo mette sotto contratto facendogli compiere tutta la trafila delle giovanili in rossonero.

La classe del ragazzo è cristallina tanto da convincere l’allora tecnico del Milan Ancelotti a portarlo a soli 18 anni in prima squadra e a farlo esordire prima in Coppa Italia e poi in Campionato (in un Milan-Udinese del 19 maggio 2007). Nel Campionato 2007/2008 Darmian viene aggregato alla rappresentativa maggiore senza però scendere in campo. Le soddisfazioni maggiori arriveranno dalla formazione primavera di cui il brianzolo diventa capitano, confermandosi come uno dei talenti emergenti del calcio italiano.

Per Matteo è il momento di iniziare a farsi le ossa tra i professionisti. Il Milan lo cede così al Padova nel mercato estivo 2009. In Veneto giocherà venti partite impreziosite dalla prima rete in carriera, realizzata nel 2 a 2 contro l’Ancona.

Nel 2010 arriva la prima vera chance di Serie A per Darmian. Su di lui mette gli occhi il Palermo che lo acquista in compartecipazione col Milan. L’esordio da titolare in rosanero arriverà appena due mesi dopo la firma del contratto, nella gara di Europa League contro lo Sparta Praga. A fine stagione le presenze saranno 16, suddivise tra campionato, Coppa Italia ed Europa.

Rinnovato il rapporto tra Milan e Palermo, Darmian viene ceduto in prestito al Torino in Serie B. Quella in cadetteria con la maglia granata sarà la prima pagina di una storia che durerà per cinque anni, trasformando un giovane di belle speranze in una stella del calcio europeo e in un punto fermo della Nazionale azzurra. La prima stagione si concluderà con 33 presenze, un gol e la promozione in Serie A. Matteo è titolare inamovibile della squadra che ottiene il passaggio nella massima serie e si guadagna l’acquisto definitivo da parte del Toro nel giugno 2013.

Trovata la stabilità, Darmian esplode definitivamente. Nelle stagioni successive, tutte da titolare, realizzerà ben sei reti in 151 partite e si guadagnerà le prime chiamate in Nazionale (l’esordio è del 2014) mantenendo una costanza nelle prestazioni che convincerà il Manchester United a spendere ben 20 milioni per il suo cartellino.

L’11 luglio 2015, il ragazzo cresciuto a Legnano, viene acquistato da uno dei club più importanti del calcio europeo. L’8 agosto arriva l’esordio (con premio di “Man of the match”) in Premier League contro il Tottenham. Appena dieci giorni dopo Darmian sarà titolare anche nell’andata dei playoff Champions. La stagione si concluderà con le perle del primo gol inglese contro il Crystal Palace e con la vittoria dell’FA Cup, sempre contro il Palace.

Con lo sbarco di Mourinho sulla panchina dei Red Devils, Darmian deve affrontare il primo periodo duro della propria carriera. Il tecnico portoghese gli preferisce Valencia come terzino destro e il legnanese è costretto a emigrare sull’altra fascia. Perderà il posto da titolare. La speranza è che con il recente cambio di guida tecnica e con l’arrivo di Solskjaer il laterale azzurro torni a incantare quel pubblico di Old Trafford che l’ha sempre amato.

La parabola nel poker professionistico del ventottenne brianzolo Alessandro De Fenza è una grande storia sportiva. Partito dalle partite amatoriali e dalle prime esperienze online, De Fenza si specializza, dopo un periodo di approfondimento della disciplina, negli heads-up cash game. Sarà la svolta della sua carriera e la base per i successi futuri. Il primo in ordine di tempo è il quarto posto nel Main Event dell’IPT Mini di Campione d’Italia nel 2012. Seguiranno il raggiungimento dello status di Supernova Elite di PokerStars, il premio dato ai migliori grinder online, e il trionfo nel Main Event dell’IPT di Sanremo 2014, il vero e proprio campionato italiano di poker sportivo. Un’ascesa, quelle del ragazzo di Monza, che ha molti punti in comune con quella di Ramon Colillas, neo-campione del PSPC. Partito anch’egli dall’online, lo spagnolo ha prima conquistato il titolo nazionale della disciplina per poi dominare uno degli appuntamenti più importanti del poker internazionale.

Campionessa del Mondo (e per ben due volte consecutive) è anche Michela Castoldi, ginnasta nata a Legnano nel 1995. Membro della Nazionale Italiana di ginnastica aerobica, la legnanese ha scritto la storia della sua disciplina a giugno dello scorso anno. In occasione dei Mondiali portoghesi di Guimaraes, Castoldi (in coppia con l’inseparabile compagno Davide Donati) ha infatti conquistato il secondo titolo consecutivo dopo quello del 2016 arrivato a Incheon, in Corea del Sud. Un sigillo sbalorditivo e arrivato precedendo le coppie ungherese e rumena con il punteggio record di 22.500.