Tajana: “Rivedere tutte le regole dello sport italiano”

Dopo questa epidemia "il mondo sarà cambiato drasticamente e se lo sport non resta al passo, sarà la sua fine"

LEGNANO – “Ritengo che la scelta di sospendere definitivamente i campionati di basket sia stata assolutamente corretta“. A dichiararlo a Sport Legnano è Marco Tajana, Presidente dei Knights Legnano e Consigliere Federale della FIP, la Federazione Italiana Pallacanestro.

Al di là del fatto che oggi non è possibile fare previsioni su quando potremo dire la parola fine all’emergenza, l’ipotesi di uno slittamente dei campionati all’inizio dell’estate avrebbe comportato delle problematiche tecniche a mio vedere insormontabili. Per prima cosa molte squadre utilizzano, come i Knights, impianti scolastici che potrebbero non essere disponibili in quel periodo. Inoltre è difficile immaginare che le Autorità possano autorizzare la disputa delle gare a porte aperte prima della fine dell’estate. Senza poi dimenticare che la maggior parte delle strutture nel nostro Paese non è dotata di impianti di condizionamento dell’aria e giocare nei mesi estivi diventerebbe semplicemente impossibile per via delle temperature troppo elevate“.

Tajana pensa poi al futuro dello sport in una società che rischia di trovarsi di fronte alla più pesante crisi economica dai tempi della Seconda Guerra Mondiale: “In questa situazione sarebbe bene che tutto lo sport italiano riflettesse nei prossimi mesi su tutte quelle riforme, che probabilmente erano da fare negli ultimi dieci-vent’anni, per garantigli un futuro ed una sostenibilità. Bisognerebbe promuovere nuove aggregazioni, perchè non ha più senso che tutto sia frammentato in questo modo, oppure pensare all’abolizione di campionati di “finti dilettanti” che sono economicamente insostenibili.”

Servirebbe una task force in grado nei prossimi mesi di prendere in mano la situazione e rivedere tutte le regole dello sport italiano. L’anno prossimo sarà l’anno zero, prima ci arriviamo a pensare come ripartire meglio è. Non possiamo arrivare a settembre con un nulla di fatto e pensare poi di ripartire come se nulla fosse, perchè nel frattempo il mondo sarà cambiato drasticamente e se lo sport non resta al passo, sarà la sua fine.”

Lo sport in Italia, tolto il grande calcio della Serie A, vive di piccole sponsorizzazioni per lo più a livello locale. Il rischio concreto è che la maggior parte delle società sportive non riesca a superare la prevedibile crisi legata al venir meno di queste entrate.

Tajana poi lancia una proposta a suo modo rivoluzionaria: “Io ritengo che si dovrà andare verso la possibilità della libera iscrizione ai campionati: se un club rispetta determinati parametri, potrà richiedere di partecipare ad un determinato campionato in una determinata categoria. Così ognuno andrà a posizionarsi dove avrà una concreta possibilità di sopravvivere senza correre il rischio di svenarsi e quindi poi di sparire. Ho questa disponibilità economica, posso giocare in questo impianto sportivo, posso contare sui questo pubblico: mi iscrivo a questo campionato.”