CTS: sugli sci anche da arancioni ma con mascherina FFP2

L'ennesima proposta del comitato tecnico in vista del 15 febbraio

MILANO – Dopo mesi e mesi che si discute sull’apertura o meno degli impianti da sci ci si aspettava quanto meno un protocollo pronto per la data prevista: il 15 febbraio.

Nulla di tutto ciò è ancora stato fatto ed emergono proposte fantozziane che ci fanno pensare che siamo ancora in altissimo mare. Sul piatto c’è da salvare almeno una parte della stagione. Al contrario sarebbe un tracollo senza precedenti che potrebbe mettere sul lastrico interi comuni la cui economia è praticamente ferma.

Le proposte sono confuse, ma due sembrano trovare l’accordo: piste da sci aperte anche in zona arancione, ma con una capienza al 50 % per tutti gli impianti, comprese le seggiovie e l’obbligo di mascherina FFP2.

Le linee guida vanno verso la conferenza delle Regioni ma il protocollo che il Comitato tecnico scientifico dovrà adesso validare ancora non esiste. Il tutto dopo mesi e mesi di parole, discussioni e litigate. Incredibile a dirsi, se non fossimo in Italia.

L’idea è che gli impianti rimangano aperti anche per gli sciatori amatoriali con limite del 50 % per tutte le tipologie di impianto – comprese le seggiovie – con utilizzo obbligatorio di FFP2 o di livello superiore.

Poi tetto massimo di skipass giornalieri vendibili. Poi misure idonee ad evitare assembramenti e ridurre le occasioni di contatto.
Insomma non è cambiato nulla e restiamo sempre in paziente attesa.