Maratona di Milano: a 79 anni…“Non ci resta che correre”

Edoardo Vaghetto, professione ultramaratoneta, protagonista del libro di Biagio D’Angelo, a Milano per la maratona. L’autore lo incontra sabato 7 in una serata-evento a lui dedicata

MILANO – Ha iniziato a correre a 60 anni per prepararsi alla Maratona di New York. Da allora di maratone e di ultramaratone ne ha corse decine, fino a diventare uno dei protagonisti del romanzo, Non ci resta che correre, scritto da Biagio D’Angelo e pubblicato solo qualche mese fa da Rizzoli.

Lui si chiama Edoardo Vaghetto, ha appena compiuto 79 anni, viene da Bagheria, il paese del regista Giuseppe Tornatore, e sarà a Milano per correre la maratona, domenica 8 aprile. Per l’occasione i runner milanesi hanno preparato per lui una festa che si svolgerà sabato 7, alle ore 18, durante la quale sarà intervistato proprio da Biagio D’Angelo.

Edoardo ha iniziato a correre quando è andato in pensione, qualche giorno dopo il suo sessantesimo compleanno, dopo aver visto al telegiornale un servizio sulla maratona di New York. Per prepararsi è riuscito a convincere l’allenatore del suo paese che preparava giovani atleti con meno della metà dei suoi anni, e dopo dieci mesi di duri allenamenti si è presentato ai nastri di
partenza della maratona più famosa del mondo. Da allora a New York è tornato altre due volte e di maratone ne ha corse decine, coinvolgendo da qualche anno due dei suoi figli nelle sue imprese podistiche.

E non è tutto. Da tredici anni Edoardo è diventato un ultramaratoneta. Ogni anno infatti si cimenta nella 100 km del Passatore, l’ultramaratona più famosa e ambita d’Italia, il cui percorso si sviluppa da Firenze a Faenza attraverso l’Appennino. Da qualche anno è diventato il campione italiano over 75 su questa distanza nonché il secondo ultramaratoneta al mondo di questa categoria.
“La corsa è ciò che mi aiuta a tenere duro, spiega Vaghetto, Correre mi ha insegnato che nella vita, se lo vuoi, non si finisce mai”.

La sua storia è diventata parte del romanzo Non ci resta che correre, diventato in pochi mesi uno dei best seller più letti e amati dai runner di tutta Italia. Nel libro il protagonista incontra Edoardo all’aeroporto di New York qualche giorno dopo la maratona e da lì, dopo aver ascoltato la sua storia, decide di cimentarsi anche lui in un’avventura che cambierà la sua vita per sempre.

In Italia oggi ci sono 6 milioni di persone che, più o meno abitualmente, si dedicano al running. Uomini e donne di tutte le età che è possibile incrociare al mattino presto, in pausa pranzo, o alla sera, o il sabato e la domenica mentre affollano parchi, strade di periferia, argini di fiumi e strade di campagna.

O ancora ai nastri di partenza di una maratona. Il romanzo di D’Angelo si muove all’interno di questo mondo, un’Italia fatta di città e paesini di provincia, dalle periferie milanesi alla Sicilia, dalla Brianza a New York, attraverso personaggi insoliti e curiosi: oltre Edoardo, il prete maratoneta, oggi parroco a Barcellona Pozzo di Gotto, la ragazza che corre in compagnia del suo branco di dalmata, o Constantin Bostan, il runner senza una gamba e che oggi corre con una protesi donata dall’associazione Disabili No Onlus, e che sarà presente anche lui alla serata.

AMORE, LIBRI, MARATONE E ALTRE FORME DI RESISTENZA
Alla vigilia della maratona di Milano Biagio D’Angelo incontra Edoardo Vaghetto, ultramaratoneta
e campione italiano M75.
HALL OF FAME Sport Bistrot
Piazza Piemonte 8, Milano