Castanese: nervi scoperti fra calcio, mafia e politica

La società risponde a muso duro al centrodestra sul caso Molluso

CASTANO PRIMO – Un lungo post per rispondere ad un altro post comparso sul profilo facebook “Castano Di Centrodestra”. Così la Castanese, per mezzo del suo presidente, prende posizione:

Replichiamo con la presente al “post”, pur sprovvisto della firma del redattore, comparso domenica 8 gennaio.
Pur essendo ignoto l’illuminato autore, come peraltro i nominativi dei responsabili delle formazioni politiche che pare facciano parte del gruppo di minoranza “Castano Di Centrodestra”, dato il contenuto gravemente denigratorio del comunicato, il Direttivo della società G.S. Castanese e il suo Presidente doverosamente precisano quanto appresso. Marco Molluso, in quanto allenatore di calcio riconosciuto dalla FIGC e in possesso di regolare patentino Uefa B (documento unico richiesto per allenare), ad inizio stagione calcistica 2022/2023 è stato scelto, fra i tanti aspiranti, per allenare la Prima Squadra. E’ iniziato così il percorso del Tecnico al quale, evidentemente, solo ed esclusivamente tale funzione era richiesta. Il 20 dicembre 2022, appresa la notizia dell’avvio di indagini a suo carico, la Castanese ha provveduto il giorno stesso ad esonerarlo, ponendo fine al rapporto con il medesimo. “Sportivamente” parlando qui ci si dovrebbe fermare. Purtuttavia, si evidenzia dalla lettura del “post” che il capo d’imputazione per il quale risulterebbe indagato il Molluso sia evidentemente conosciuto solo agli autori “innominati”; noi non lo conosciamo. Stando alle notizie di stampa, unica fonte a nostra disposizione, parrebbero emergere contestazioni di illeciti e malversazioni di diversa natura rispetto a quella citata da “Castano Di Centrodestra”, salvo voler imputare a chicchessia una possibile contaminazione criminale a livello di DNA, e quindi per il solo fatto di essere parente di Tizio o di Caio. Alcuna omessa vigilanza può essere imputata agli organi societari, in quanto alcun obbligo di vigilanza era richiesto per presunti fatti e vicende commessi in altri luoghi e contesti che nulla hanno a che vedere con il calcio, con la Castanese, e con il centro sportivo di Castano.
La Castanese ha provveduto ad incaricare propri consulenti affinché si proceda nelle sedi competenti a miglior tutela dell’immagine della società e delle persone che la rappresentano.
La G.S. CASTANESE.
Questo il post comparso sulla pagina fb del centrodestra Castanese
Il Sindaco di Castano Primo nonché candidato del PD alle prossime elezioni regionali sale su un classico cavallo di battaglia della sinistra: la lotta alla mafia.
Ci dispiace, ma per Giuseppe Pignatiello questo non può essere un cavallo da battaglia, ma al limite un vecchio ronzìno.
La Giunta Comunale di Castano Primo ha investito in questi anni oltre SEI milioni di euro per ristrutturare il campo sportivo di Castano, favorendo la squadra di calcio GS Castanese che gestisce il centro.
Non più tardi di un mese fa l’allenatore della prima squadra della GS Castanese è stato arrestato per MAFIA.
Il presidente della GS Castanese siede in consiglio comunale tra i banchi della maggioranza.
Ci domandiamo, Giuseppe Pignatiello, grande frequentatore degli spogliatoi della castanese dopo le vittorie, ed il suo presidente non si sono mai fatti domande sui personaggi che giravano attorno alla Società?
Avevano la mafia sotto/dentro casa, non si sono accorti di nulla ed ora vogliono fare anche i paladini della lotta contro la mafia?
Altra questione è quella relativa alle spese folli sostenute per ottenere uno stadio che non risulta allo stato omologabile per il campionato che la prima squadra sta disputando, con il risultato che in molte partite possono accedere solo 100/200 tifosi