Tajana, a Legnano servono strutture (ed il coraggio di farle…)

Il Presidente dei Knights Legnano interviene nel dibattito sulla pista per il Palio e più in generale sulla carenza di strutture sportive in città

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LEGNANO – La notizia, data a sorpresa martedì scorso dal Collegio dei Capitani e delle Contrade, della decisione di trasferire le corse di addestramento al Palio al “Giovanni Mari“, costringendo la squadra lilla, per altro consenziente, a trasferirsi altrove con un mese di anticipo rispetto al solito, non è certo passata in sordina.

Anzi, ha aperto un dibattito sulla necessità di trovare una nuova e più degna sede alla manifestazione cittadina. Ma anche sulla necessità, forse ancora pressante, di strutture sportive adeguate ad una città di 66.000 abitanti con una grande tradizione sportiva alle spalle e tante conseguenti ambizioni davanti a sé.

Una delle voci più autorevoli che si è inserita in questo dibattito è sicuramente quella di Marco Tajana, Presidente dei Knights Legnano.

Mi permetto di inserirmi nel dibattito sul problema pista/stadio – commenta Tajana in un post su Facebook – Esiste una soluzione: fare la pista da dedicare al Palio e ad altri eventi.”

Il problema – continua il dirigente del Legnano Basket – è che da anni e anni (almeno 30) a Legnano non si programmano e non si realizzano infrastrutture nuove per fare uscire questa città da un vecchiume diffuso. E i problemi vengono a galla“.

Serve coraggio!!!“, tuona Tajana, coraggio ma anche, una visione più ampia, perché “nuove strutture significano posti di lavoro, indotto e divertimento per i cittadini.

Il Presidente dei Knights stila poi un impietoso quanto veritiero elenco delle strutture esistenti, ma vetuste, e di quelle invece mancanti: “Abbiamo uno stadio che ha mille anni. Una piscina degli anni ’70. Non abbiamo un palazzetto/struttura per eventi. Non abbiamo una casa per la manifestazione più importante e più rappresentativa di Legnano“.

Non serve uno scienziato per capire che siamo indietro 30 anni!“, conclude Tajana, sottolineando che “la gente per pagare e vedere spettacolo vuole location all’altezza e in linea con quelle che offrono altrove“.

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