Olimpia Milano, che disastro…

Seconda sconfitta nelle semifinali playoff, per MIlano la finale diventa sempre più difficile

MILANO – Che questa squadra abbia avuto un involuzione dalla perdita di due elementi come Gudaitis e Bertans questo e’ poco, ma sicuro.

Questa ovviamente e’ solo una mia considerazione personale, senza questi due elementi che non sono piu’ a disposizione di coach Pianigiani per vari motivi, stanno venendo fuori tutti quei limiti strutturali e tecnici che neanche la qualita’ di elementi come James e Nunnaly riescono a sopperire.

Giocatori che tecnicamente non si discutono ma che fermando spesso la palla condizionano troppo una fluidita’ ed un’organizzazione di gioco che fino a febbraio sembrava ottima visti i risultati ottenuti a fino a quel momento anche in Eurolega.

Ma in gara 2 di semifinale dopo la doccia fredda di gara 1, e’ arrivata addirittura quella gelata, con Sassari che ha sbancato per la seconda volta il Forum mettendo praticamente le mani su una serie che onestamente sembra ormai chiusa, mettendo a nudo tutti i limiti strutturali di un’Olimpia in piena confusione. Come dimostra il canestro da tre subito a 12 secondi dal termine quando al massimo sull’ultimo possesso bastava un cambio difensivo, facendo lavorare l’attacco per qualche secondo e al massimo subire un canestro da 2 indolore avendo cosi a pochi secondi dal termine palla in mano e un +1 sul tabellone che avrebbe ipotecato una vittoria di un importanza capitale visto poi l’esito dei supplementari, dove Milano ha accusato il colpo subendo un parziale di 14 a 0 che ha mandato i sardi sul 2 a 0 nella serie.

Ma l’episodio finale di gara 2 e’ solo la punta dell’iceberg dove alla base ci sono tanti problemi non solo tecnici ma anche ambientali e di una chimica di gruppo che al momento non si vede.

Gia nel precedente articolo ci eravamo soffermati su alcuni aspetti tattici di una Sassari che a mio avviso non giochera’ una bella pallacanestro per quelli che sono i miei canoni cestistici, ma e’ una squadra tremendamente efficace che a differenza delle altre gioca una pallacanestro di pura energia partendo spesso con i suoi giochi da quella posizione di post basso dove i vari Cooley, Pierre, Thomas e soci sfruttano tutte le loro qualita’ con una fisicita’ e verticalita oltre ad una propensione a rimbalzo che onestamente attualmente solo Sassari sembra avere.

E anche in gara 2 si e’ vista ancora una volta tutta quella differenza a rimbalzo cosi come era accaduto anche nella serie contro Brindisi, che sta facendo tutta la differenza del mondo, con i vari Spissu, Smith e Polonara che sugli scarichi puniscono i vari raddoppi e le rotazioni difensive meneghine.

Avevamo anche accennato che su questo aspetto Milano avrebbe dovuto lavorare e non poco visto anche la poca propensione a lottare sotto canestro dei vari Micov, Kunzmiskas, Nunnaly che certamente non hanno l’attitudine a lottare sotto canestro e a fare a sportellate con i colored della Dinamo che fanno del post basso il loro pane quotidiano…

Con una Milano con le spalle al muro l’unico fattore che puo’ aiutare in questo momento il coach senese si chiama “orgoglio” quell’orgoglio che tanti campioni dovrebbero tirare fuori per evitare una debacle che avrebbe del clamoroso visto comunque la differenza qualitativa di un roster che comunque sulla carta dovrebbe vincere a mani basse con chiunque.

Ma questa e’ anche la bellezza di un basket dove certi meccanismi tutto ad un tratto s’inceppano (vedi Milano) ed altri per incanto come Sassari vengono esaltati, cosa impensabile fino a tre mesi fa con la Dinamo dodicesima in campionato e Milano che era fuori categoria per il nostro campionato e in piena corsa per i playoff di Eurolega.

Questa e’ la pallacanestro se non fosse cosi’ non sarebbe il gioco piu bello del mondo… voi cosa ne pensate ?

(foto Olimpia Milano)