Juniores: brutta Arconatese contro il Sangiuliano

Si salva il primo tempo, poi la metamorfosi

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MILANO –  Pesante sconfitta per i ragazzi della Juniores Arconatese in casa con il Sangiuliano City (1-5). “Una brutta sconfitta severa ma giusta -commenta  Mister Marco Casalati la vittoria del San Giuliano è stata meritata e frutto di unione di intenti e grande personalità, oltre sicuramente che delle giocate dei suoi calciatori pieni di iniziativa e contraddistinti da una precisa identità. Noi siamo stati bravi a fare un buon primo tempo con delle buone giocate, con tanta aggressività: è stata una partita molto combattuta nel primo tempo su un campo pesante al limite della praticabilità”.

Primo tempo chiuso in vantaggio 1 a 0: “Un vantaggio forse è meritato perché anche gli avversari hanno avuto delle occasioni per pareggiare il conto ma noi siamo stati bravi a combattere e a rispondere colpo su colpo”.

Rientrati nel secondo tempo, la gara è cambiata: “Loro hanno avuto il giusto atteggiamento, hanno trovato il gol del pari e da quel momento a noi come è successo spesso durante questa stagione, anche se ora siamo giunti a marzo ed è un grosso peccato, siamo usciti dal campo come squadra prima e come singoli. Questo comporta brutte figure da parte dei singoli e della squadra, con la conseguenza che il risultato diventa troppo rotondo a nostro sfavore”.

mister casalati

Considerati i reali valori in campo, la nostra squadra può giocarsela con tutti: “Purtroppo gli errori singoli sono stati chiari evidenti e numerosi e la poca voglia di combattere come squadra nelle difficoltà ci vede protagonisti dall’inizio della stagione di partite dove una volta che si va sotto, si soccombe e non si riesce a reagire. Questo è un grosso limite che i ragazzi si portano dietro dal 21 agosto: ogni tanto si riesce a lavorare nella maniera giusta e i risultati arrivano, molto spesso vediamo i ragazzi invece ancorati nelle loro convinzioni che non serva grande personalità o un grosso lavoro settimanale per raggiungere obiettivi e risultati e così quando non si crede in quello che si fa in maniera profonda, i risultati negativi poi arrivano. Credo che questa sia una battuta d’arresto importante, dura ma se i ragazzi sono intelligenti, potrebbe essere salutare perché potrebbero reagire come è giusto che sia, ma se non capiscono che l’unione di intenti e credere in quello che si fa, diventa la cosa più importante, si dimostra molto spesso come oggi è successo, il fatto di non avere dentro sia singolarmente sia come squadra, quella voglia di combattere, quella voglia che il calciatore deve avere come punto di forza del proprio DNA. Non c’è qualità che tenga, non c’è tecnica o tattica, se non ci sono quel fuoco dentro, quella fame, quell’atteggiamento giusto che un ragazzo di 18 anni deve portare sul campo e deve sempre avere durante la settimana e durante le partite del sabato pomeriggio”.

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