Marzio Buscaglia: “Sul Legnano calcio adesso parlo io!”

In pochi passaggi l'imprenditore fa chiarezza e spiega l'attuale situazione in casa lilla

LEGNANO – “Adesso parlo io!“.
Marzio Buscaglia è sempre stato un uomo di poche parole, ma di molti fatti concreti. Che sia un amante, un esteta dal calcio non lo diciamo noi ma la sua storia da allenatore, giocatore, dirigente, anche pur semplice tifoso.

Del calcio parla sempre con lui chi soprattutto lo conosce bene ed altrettanto ben conosce la sua passione per i colori lilla, cui è molto legato e ai quali nel tempo ha sempre voluto in qualche modo rendere omaggio, dando un mano molto spesso fondamentale alle sorti lilla.

Marzio Buscaglia

Già il suo nome – scomodo o comodo che sia – rimbalza ormai da tempo nella galassia a tinte lilla. Era rimbalzato anni fa nel dopo Tarabbia, in una esclalation che portò al fallimento dell’Ac Legnano e rimbalza ancor oggi per quell’ancora di salvezza che viene prospettata nell’attuale gestione.

“Non sapendo dove sta la verità perchè fondamentalmente non l’ho ancora capita, sono uscito pubblicamente con queste dichiarazioni”, ci spiega Marzio Buscaglia che inizia in questo modo il suo racconto della cronistoria attuale sullo status della società Ac Legnano.

Mesi fa avevo trattato con Giovanni Munafò, ma poi non ho ritenuto di procedere all’acquisto del Legnano. In questi giorni ho dato la mia disponibilità per un confronto sul Legnano calcio ed ho raccolto l’invito nello studio di Marco Tajana alla presenza del signor Petrillo, di Borghi e del diesse signor Pogliani.
Si trattava di una riunione col fine di salvare il Legnano calcio. In quella situazione il diesse Pogliani aveva detto espressamente che il presidente Montanari era ormai irreperibile. Inoltre che c’erano e rimangono sono da pagare tre mensilità arretrate ai giocatori e che non è stata ancora fatta alcuna convenzione per lo stadio col Comune di Legnano, oltre ai premi di preparazione da pagare per la Juniores”.

Marzio Buscaglia

Buscaglia prosegue: “Dopo aver ricevuto la disponibilità nelle persone di Nico Zanda e di Bragè, persona che è uscita volontariamente dalla prima squadra vista la mancanza, a suo parere, di necessaria organizzazione, ho quindi coinvolto delle aziende che hanno chiesto appuntamento al Dottor Montanari, presidente del Legnano il quale, durante un incontro successivo, ci ha invece detto che a Legnano non esistono problemi di questo genere. Che non ci sono questioni aperte col comune, che gli stipendi sono a posto e che non ci sono debiti. Nell’eventualità di una cessione ha invece chiesto una somma economica inaccettabile ed irricevibile in virtù anche della quantificazione economica fatta per questa società che io conosco bene da vicino avendola trattata mesi prima con lo stesso Munafò”.

Buscaglia oggi ammette: “Le versioni di Pogliani e quelle di Montanari sono molto diverse e a questo punto io alzo le mani e mi defilo totalmente. Se qualcuno invece di Legnano dovesse dare piena disponibilità sappia che il mio appoggio c’è e rimane tale, ma non sono disponibile ad andare avanti nè con Pogliani e men che meno con Montanari per mandare avanti il Legnano. Io sono stato spinto ad intervenire per la situazione tragica che mi hanno in qualche modo prospettato per il Legnano, ma secondo il presidente Montanari questa situazione tragica non ci sarebbe. A chi credere oggi quindi?”.

Rimane un gigantesco punto interrogativo al quale qualcuno dovrà dare necessariamente una spiegazione, come richiesto a sua volta dallo stesso Marzio Buscaglia.
Ci sono debiti? A quanto ammontano? Montanari vuole proseguire? Se sì su quali basi visto che a Legnano non lo vede nessuno da mesi? Pogliani che ruolo ha sulla vicenda attuale? Quale è la cordata di imprenditori legnanesi interessati?