Speciale Medicina – Vaccino AstraZeneca, team di esperti trova la causa dei coaguli “killer”

Nuova puntata della rubrica, curata dal Dott. Dario Zava

LEGNANO – Nuova puntata della rubrica, curata dal Dott. Dario Zava, medico che cura per il nostro giornale articoli scientifici di attualità su vari aspetti della medicina.

Oggi parliamo della scoperta della causa dei trombi causati dal vaccino AstraZeneca.

 


Vaccino AstraZeneca, team di esperti trova la causa dei coaguli “killer”

Il vaccino di Astra Zeneca Vaxzevria (vaccino a vettore virale con adenovirus di scimpanzè, vedi articolo del 14 gennaio 2021 per dettagli su meccanismo d’azione) ha sicuramente giocato un ruolo chiave in quella che può essere definita a tutti gli effetti la più grande campagna vaccinale su larga scala della storia. AstraZeneca rivendica il ruolo cruciale che ha avuto il suo vaccino nella lotta alla pandemia e di avere con questo vaccino salvato milioni di vite umane.

Purtroppo durante l’utilizzo su larga scala di questo vaccino a vettore virale sono stati notati effetti collaterali estremamente rari non osservati negli studi di fase 3 (cioè gli studi che hanno portato all’autorizzazione del prodotto), inclusa la trombosi con sindrome da trombocitopenia (TTS), una condizione rara simile alla trombocitopenia indotta da eparina (HIT).

Tutto ciò ha comportato un lento abbandono dell’utilizzo di questo vaccino favorendo quello dei vaccini a mRNA che sembrano da questo punto di vista più sicuri, tanto è vero che anche per chi ha fatto le prime due dosi con Vaxzevria il “booster” o terza dose verrà fatto con i vaccini a mRNA.

Fatta questa premessa, potrebbe essere imminente una svolta sul vaccino di AstraZeneca. Infatti un team di scienziati in Galles e negli Usa ritiene di aver trovato “la causa scatenante” dei coaguli di sangue estremamente rari che si creavano dopo la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. Sotto “accusa” una proteina nel sangue che viene “attratta” da uno dei componenti chiave del vaccino ideato a Oxford. Nello specifico di tratta della proteina del fattore quattro delle piastrine che viene “attratta” da una componente del vaccino, ovvero la parte esterna dell’adenovirus, il vettore virale che viene usato da quest’ultimo.

Questa “attrazione” scatena una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare in pericolosi coaguli. La ricerca pubblicata sul giornale scientifico Science Advances, rivela dunque che la parte esterna dell’adenovirus, il vettore virale usato nel vaccino anti-Covid AstraZeneca, attrae la proteina del fattore quattro delle piastrine come un magnete.

Per ottenere immagini dell’adenovirus a livello molecolare, gli scienziati hanno usato una tecnica chiamata “microscopia elettronica”. In questo modo hanno scoperto che la superficie esterna dell’adenovirus attrae la proteina spike del fattore 4 presente nell’organismo e fondamentale per mantenere nel corpo l’equilibro tra coagulazione e anti-coagulazione nel sangue. Proprio questa attrazione tipo magnete sarebbe la causa degli effetti indesiderati che, seppur raramente, si verificano alla somministrazione di Vaxzevria.

Tutto risolto, allora? Non proprio, i ricercatori sottolineano che quello che abbiamo è la causa scatenante, il grilletto (the trigger), ma ci sono molti passaggi che devono accadere dopo. Individuata la causa, occorre ora trovare il rimedio. Da AstraZeneca informano che nei suoi laboratori si sta già lavorando per rimuovere questo effetto collaterale, definito «estremamente raro». L’Università di Oxford invece ha rifiutato di commentare la ricerca.

Dott. Dario Zava

Fonte: ChAdOx1 interacts with CAR and PF4 with implications for thrombosis with thrombocytopenia syndrome
SCIENCE ADVANCES•1 Dec 2021•Vol 7, Issue 49•DOI: 10.1126/sciadv.abl8213